Caro-voli: il decreto del Governo viola le norme dell’Unione europea
20 Settembre 2023
Ha avuto vita breve il decreto caro voli, o meglio il Decreto c.d. Omnibus, varato dal Governo per tentare di arginare in qualche modo gli aumenti delle tariffe aeree dei voli verso la Sicilia e la Sardegna. Dopo le pressioni delle compagnie aeree, anche l’Unione europea in un confronto informale con il nostro Paese, ha fatto presente che il decreto così come predisposto violava le norme comunitarie sulla libera concorrenza e il libero mercato dei prezzi. Vediamo come il Governo sta correndo ai ripari.
Il Decreto Legge “Asset”
Il Governo sta lavorando ad un emendamento da inserire nel Decreto legge “Asset”, che prevede l’affidamento all’Antitrust della verifica della sussistenza di pratiche concordate non solo se derivanti da accordi tra persone fisiche, ma anche se poste in essere da algoritmi dalle stesse commissionati o di pratiche di abuso di posizione dominante. In questo modo il Governo ritiene di poter tutelare al meglio i cittadini-consumatori, ma questo si potrà sapere solo in un prossimo futuro.
Il nodo degli incentivi degli aeroporti alle compagnie aeree
Il Governo ha inoltre annunciato un emendamento per dirimere lo spinoso nodo dei costi sostenuti dai gestori degli aeroporti per pagare le compagnie aeree affinché atterrino nei loro scali. Per assicurare una corretta e trasparente concorrenza, il Governo intende lavorare sui criteri utilizzati dai gestori aeroportuali per attribuire gli incentivi ai vettori aerei.