Collaborazione tra Adiconsum e Università di Verona

24 Maggio 2021

Adiconsum e il progetto SUSCHOICE promosso dall’Università di Verona (Dipartimento di Economia aziendale) collaborano nella realizzazione di iniziative, ricerche e progetti di comune interesse focalizzati sul comportamento del consumatore, sul consumo sostenibile e sulle strategie per incentivare la sostenibilità a 360° della produzione a partire dalle scelte alimentari. Alla luce della necessità di una più rapida transizione alla green economy, osservare i cambiamenti e comprendere i fattori che li influenzano è un obiettivo comune. Pertanto, la nostra Associazione e il progetto di ricerca SUSCHOICE lavorano insieme per raccogliere informazioni e dati, ascoltare gli stakeholder, confrontarne le posizioni e punti di vista, intervistare i consumatori e indagarne le aspettative e i bisogni.

Su queste premesse, è nata una proficua collaborazione che valorizza e mette a sistema le competenze accademiche e la rete di progetto internazionale, da una parte, e il forte legame con la gente e il territorio, nonché le sinergie con gli altri enti della società civile, della nostra Associazione. Per Adiconsum questa è anche un’occasione per portare nell’agenda della ricerca socio-economica le istanze del consumerismo sociale, che le evidenze scientifiche possono aiutare a trasferire con efficacia e autorevolezza alle strategie e politiche del nostro Paese e anche dell’UE.

Vi proponiamo in questa sezione del sito le prime risultanze di Suschoice, cui Adiconsum ha preso parte come stakeholder consultato nell’ambito di un’indagine del 2020 e che volentieri contribuiamo a diffondere e promuovere: il progetto è coordinato dall’Università di Verona ed ha come partner le università di altri 3 paesi europei, Germania, Norvegia e Romania.

Indagini

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Progetto Suschoice – Verso scelte alimentari sostenibili presso i giovani europei: quali opportunità, barriere e nuove soluzioni? 

La Newsletter del Progetto:  https://sites.les.univr.it/suschoice/wp-content/uploads/2020/01/Newsletter_February_03_2020-1.pdf

Sostenibilità sociale in agricoltura significa anche rispetto dell’ambiente e della salute di produttori e consumatori.
Il crescente interesse dei consumatori per le certificazioni di sostenibilità sociale si traduce in un’opportunità per le aziende e le comunità.

Le risultanze del Progetto Suschoice in un breve video

I giovani consumatori e le scelte di alimentazione sostenibile 

Lo studio presentato nel video è stato svolto coinvolgendo un campione di giovani dai 20 ai 35 anni che attraverso uno strumento di intervista specifico, chiamato Q-method, ha consentito loro di ordinare, secondo il criterio dell’efficacia, le soluzioni che vorrebbero proporre per un futuro maggiormente sostenibile a partire dall’alimentare.

La ricerca ha dimostrato come il tema della sostenibilità in ambito alimentare nella popolazione giovane italiana generi punti di vista diversificati e complessi in base all’attenzione rivolta alle differenti dimensioni della sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) e alla fiducia riposta nelle autorità pubbliche.

Le misure che hanno ricevuto maggiori consensi sono state quelle che combinano strumenti economici e strumenti educativi. Tra i primi, si vorrebbero prezzi più accessibili per i consumatori, ma anche compensi più equi lungo le filiere di approvvigionamento, e sostegni per le imprese agroalimentari verdi. Tra gli strumenti educativi, i giovani consumatori credono che avere linee guida per il consumo sostenibile e informazioni dietetiche e nutrizionali specifiche sia importante per promuovere il cambiamento. Vorrebbero anche attività educative pratiche e informazioni più credibili affinché si possa passare dalla scelta alimentare sostenibile ad uno stile di vista sostenibile.

Alcuni giovani intervistati sono interessati all’attivismo ambientale, considerato utile per mantenere alto l’interesse generale dei cittadini verso la sostenibilità e la protezione delle risorse naturali, soprattutto per quelle maggiormente a rischio di estinzione.

Un altro gruppo di giovani pensa che i comportamenti e i cibi non sostenibili vadano penalizzati attraverso delle tasse specifiche.

Infine, risulta basso l’interesse tra i giovani italiani verso il mondo della finanza, dei social media e della tecnologia alimentare quando si occupano di sostenibilità.

Nei prossimi post si illustreranno i risultati della stessa indagine svolta in Germania, Norvegia e Romania, per capire le differenze dei giovani italiani rispetto ai coetanei europei in tema di sostenibilità.

Si presenteranno successivamente le 42 soluzioni che giovani e stakeholder hanno individuato per stimolare la sostenibilità alimentare.

Link Utili:

https://susfood-db-era.net/main/content/suschoice

https://www.dea.univr.it/?ent=progetto&id=5236&lang=en

https://www.dea.univr.it/

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