Facebook/Meta: Adiconsum contro il modello “pay-or-consent”

6 Dicembre 2023

Tanti sono i consumatori che ci stanno segnalando l’avviso che stanno ricevendo da Facebook (Meta) che li costringe a decidere, secondo il modello “pay-or-consent”, in tempi brevi se pagare o continuare a utilizzare “gratuitamente” il social, senza però informare correttamente che cosa comporti esattamente la scelta in un senso o nell’altro. Vediamo di che si tratta.

Modello “pay-or-consent”

Tale modello viola il diritto dei consumatori dell’UE sotto diversi punti di vista, perché non permette di operare una scelta giusta e deve essere fermato.

Di conseguenza, Adiconsum ha aderito all’iniziativa del BEUC, l’Organizzazione delle Associazioni Consumatori europee, di cui fa parte, che ha presentato una denuncia alla rete di Autorità per la Tutela dei consumatori (CPC), sostenendo che Meta ha messo in atto pratiche commerciali sleali in diversi modi. A tal proposito Adiconsum ha indirizzato una lettera al CPC italiano e all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Il BEUC sta anche valutando se Meta stia violando la legge sulla protezione dei dati (il GDPR).

Ecco alcuni dei problemi identificati in base alla legge sulla protezione dei consumatori:

  • Meta sta bloccando parzialmente l’uso di Facebook e Instagram fino a quando gli utenti non avranno scelto l’una o l’altra opzione, il che costituisce una pratica aggressiva ai sensi della legge europea sui consumatori. Attraverso l’insistenza e la creazione di un senso di urgenza, Meta spinge i consumatori a fare una scelta che potrebbero non voler prendere
  • Inoltre, è probabile che molti consumatori pensino che, optando per l’abbonamento a pagamento così come viene presentato, ottengano un’opzione rispettosa della privacy che comporta meno tracciamento e profilazione. In realtà, è probabile che gli utenti continuino a subire la raccolta e l’utilizzo dei loro dati personali, ma per scopi diversi dalla pubblicità
  • Meta fornisce ai consumatori informazioni fuorvianti e incomplete che non consentono loro di fare una scelta consapevole. Meta li inganna presentando la scelta tra un’opzione a pagamento e una “gratuita”, mentre quest’ultima non è “gratuita” perché i consumatori pagano Meta attraverso la fornitura dei loro dati, come già dichiarato da precedenti sentenze
  • Dato il potere di mercato dei servizi Facebook e Instagram di Meta nell’UE e i fortissimi effetti di rete delle piattaforme di social media (considerato che tutti gli amici sono su Facebook e Instagram), i consumatori non hanno una vera scelta, perché se abbandonassero i servizi perderebbero tutti i contatti e le interazioni costruiti nel corso degli anni. Anche i costi di abbonamento molto elevati per i servizi “senza pubblicità” sono un deterrente per i consumatori, che non hanno quindi una vera scelta.

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