Trimestre Anti-Inflazione: per Adiconsum serve molto di più!
5 Ottobre 2023
Lo scorso 28 settembre è stato sottoscritto a Palazzo Chigi, alla presenza del premier Giorgia Meloni, e dei Ministri delle Imprese e del Made in Italy, e dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, il c.d. “trimestre anti-inflazione”. Di cosa si tratta e quali invece le proposte di Adiconsum e di altre Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge e aderenti al CNCU consegnate al Ministro Urso per combattere concretamente l’inflazione e salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie.
Che cos’è il trimestre anti-inflazione
Si tratta di un’iniziativa adottata dal Governo per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie per i prossimi 3 mesi, dal 1° ottobre al 31 dicembre 2023. Al trimestre hanno aderito, su base volontaria, 32 tra Associazioni prevalentemente della Distribuzione, della trasformazione e della produzione, firmando l’impegno a non aumentare o a scontare alcuni prodotti per i prossimi 3 mesi.
La posizione di Adiconsum
Pur accogliendo positivamente lo sforzo messo in campo dal Governo, Adiconsum ritiene l’iniziativa del trimestre anti-inflazione un provvedimento spot e non organico e strutturale come invece servirebbe. Tra le “pecche” il fatto che l’impegno per le aziende non è vincolante, ma su base volontaria, e che il pacchetto dei prodotti, alimentari e non alimentari di prima necessità, prodotti per l’infanzia e la cura della persona, esclusi gli alcolici, è scelto liberamente dalle imprese distributrici.
Ma soprattutto Adiconsum evidenzia mancate risposte alle proposte che da mesi diffonde con i suoi comunicati stampa, che sono sinteticamente due: l’apertura di un Tavolo con tutti gli stakeholder che assuma soluzioni condivise e un’estensione del ruolo e delle potenzialità di Mr. Prezzi fino al livello provinciale.
Inoltre, Adiconsum rende noto il mancato coinvolgimento in questi mesi delle Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge, e a dimostrazione cita l’art. 9 del Protocollo che ha dato vita al trimestre anti-inflazione dove al previsto “Tavolo di coordinamento e monitoraggio” saranno presenti solo il Ministero e le aziende. Ecco perché, Adiconsum e altre 14 Associazioni Consumatori in occasione del CNCU (Consiglio nazionale Consumatori e Utenti) del 4 ottobre scorso hanno consegnato al ministro Urso un pacchetto di proposte per combattere concretamente l’inflazione e il caro prezzi.
Le proposte di Adiconsum e di altre Associazioni del CNCU
Adiconsum, insieme ad altre 14 Associazioni del CNCU, chiede che vengano prese in considerazione altre misure assai più efficaci (come la riduzione dell’Iva sul gas) ai fini del contrasto del carovita che sta mettendo a durissima prova le famiglie italiane:
- Reintrodurre per almeno sei mesi lo sgravio delle accise e degli oneri parafiscali sui carburanti e sull’energia elettrica e il gas, utilizzando allo scopo il maggior gettito Iva generato da essi in questi mesi, e nei prossimi, per fronteggiare l’atteso aumento continuo dei relativi prezzi, in attesa di una vera riforma di sistema che riconduca correttamente alla fiscalità generale gli oneri impropri che gravano eccessivamente sul pieno dei serbatoi e sulle bollette degli italiani
- Prorogare il regime di maggior tutela per l’energia e il gas di un periodo congruo, utile a correggere le criticità rilevate all’avvio del mercato libero
- Rafforzare ed estendere i bonus sociali e istituire un Fondo contro la Povertà energetica
- Rimodulare l’Iva sui generi di consumo fondamentali, sgravandoli in parte e alcuni del tutto, almeno temporaneamente
- Difendere il potere d’acquisto dei redditi fissi, detassando il lavoro e rivalutando equamente le pensioni
- Modificare l’articolo 4 del Regio Decreto-Legge 20 Febbraio 1927, n. 222 in modo che anche le Associazioni Consumatori riconosciute nel CNCU possano partecipare alle Commissioni comunali per la rilevazione dei prezzi
- Rendere obbligatoria la comunicazione e diffusione da parte dei Comuni delle variazioni dei prezzi (indici, inflazione congiunturale e tendenziale) e i prezzi medi, minimi e massimi dei principali beni e servizi di largo consumo sui loro siti internet e resi noti ai cittadini sui principali mezzi d’informazione (ad esempio con manifesti da affiggere alle fermate degli autobus come avviene a Verona), e comunque attraverso una App dedicata, per offrire loro in tempo reale più possibilità di scelta d’acquisto informato e consapevole e per spingere le imprese ad una sana concorrenza sui prezzi al dettaglio e lungo le intere filiere
- Costituire Osservatori provinciali presso le Camere di Commercio in coordinamento con mister prezzi coinvolgendo le associazioni dei consumatori e delle altre categorie economiche per esaminare l’andamento dei prezzi e proporre iniziative territoriali per contrastare fenomeni inflazionistici
- Innovare il quadro normativo, con il coinvolgimento anche degli esperti delle Associazioni Consumatori e delle autorità di vigilanza, per definire le fattispecie di condotta speculativa illecita degli operatori di mercato, per introdurre correttivi di natura fiscale sugli extraprofitti e sugli aumenti eccessivi e immotivati nelle transazioni economiche tra operatori nelle filiere, che finiscono per ricadere sui prezzi al consumo, e per rafforzare coerentemente i poteri di indagine e di sanzione dell’Antitrust e del Garante dei Prezzi
- Rilanciare l’attività partecipativa del Cncu (in modo che venga coinvolto dal Governo preventivamente rispetto ai provvedimenti che riguardano tematiche consumeristiche) e rafforzare i poteri e l’attività della Commissione Allerta Rapida
- Sterilizzare l’incremento delle rate dei mutui conseguenti al rialzo dei tassi BCE, avviando immediatamente il confronto anche tra Governo/Banche/Associazioni Consumatori, anche al fine di riequilibrare il rapporto tra interessi passivi (pagati dai consumatori) e attivi (pagati dalle banche).