DOMICILIAZIONE BANCARIA: BANCA DEVE RIMBORSARE CONSUMATORE SE AUTORIZZA ADDEBITO PUR IN PRESENZA DI REVOCA
27 Maggio 1980
La domiciliazione
bancaria è una prassi molto diffusa tra chi possiede un conto corrente, perché
consente di risparmiare tempo e anche denaro (di solito infatti è gratuita) nel
pagamento delle utenze domestiche. Inoltre, l’autorizzazione dell’addebito sul
conto corrente riduce significativamente il rischio di dimenticare di pagare le
bollette. Ma ecco che cosa è successo ad un consumatore, associato
all’Adiconsum di Verona, che ha revocato l’autorizzazione di addebito alla
propria banca relativamente alla bolletta del telefono.
Sebbene la banca
riconoscesse la revoca della domiciliazione bancaria, la compagnia telefonica
attivava autonomamente la delega RID, e la banca provvedeva quindi ad
addebitare sul conto corrente la cifra richiesta: 1.200 euro. Tutto questo
avveniva senza l’autorizzazione del correntista.
Adiconsum
Verona interveniva nei confronti dell’Istituto di credito per chiedere conto e
ragione del comportamento illegittimo messo in atto dalla filiale della banca
ma senza ottenere una risposta soddisfacente. A questo punto lo sportello
Adiconsum consigliava il proprio iscritto di presentare ricorso
all’Arbitro Bancario Finanziario conferendo
mandato ad Adiconsum Verona.
L’ABF ha
dato ragione all’iscritto Adiconsum sulla base del Decreto legislativo 11/2010,
di recepimento della Direttiva comunitaria 2007/64/CE. Tale Decreto stabilisce,
infatti, all’art. 5 che “il consenso del
pagatore è un elemento necessario per la corretta esecuzione di un’operazione
di pagamento. In assenza del consenso, un’operazione di pagamento non può
considerarsi autorizzata”. E ancora: Il consenso può essere revocato
in qualsiasi momento, nella forma e secondo la procedura concordata nel
contratto quadro o nel contratto relativo a singole operazioni di pagamento,
purché prima che l’ordine di pagamento diventi irrevocabile ai sensi dell’art.
17. Le operazioni di pagamento eseguite dopo la revoca del consenso ad eseguire
più operazioni di pagamento non possono essere considerate autorizzate”.
Poiché l’ordine
di pagamento era stato correttamente revocato, la banca ha dovuto riaccreditare sul conto corrente dell’iscritto all’Adiconsum
Verona l’importo di 1.200 euro.