Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 18 marzo 2017 del
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 12 gennaio 2017,
entrano in vigore i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
Il nuovo Decreto sostituisce integralmente – a distanza di 16 anni –
il DPCM 29 novembre 2001, con cui erano stati definiti per la prima
volta le attività, i servizi e le prestazioni che il Servizio sanitario
nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o
dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse
raccolte attraverso la fiscalità generale.
Ecco tutte le novità in materia di maternità, screening neonatale e procreazione medicalmente assistita.
La lista delle prestazioni sanitarie che il Servizio Sanitario
Nazionale offrirà gratuitamente, senza pagamento di alcun ticket, alle coppie e
alle donne che si trovano nel periodo preconcezionale, durante la gravidanza o
nel periodo post parto, è stata ampiamente aggiornata.
Infatti, per la prima volta, verranno
offerte gratuitamente a tutte le donne le seguenti prestazioni:
· Diagnosi prenatale con test combinato e, solo in
caso di rischio elevato, amniocentesi
o villocentesi, indipendente
dall’età della donna
· Corsi di accompagnamento
alla nascita
· Assistenza nel periodo dopo il parto
· Colloquio con lo psicologo in caso di disagio
emotivo in gravidanza e/o in fase post-parto
· Visita specialistica
di genetica medica ed eventuali indagini genetiche disposte dal genetista
medico, in caso di aborti ripetuti.
Con particolare focus sulla gravidanza,
vengono inoltre specificate in maniera puntuale alcune novità.
In particolare, nel 1° trimestre della
gestazione:
· Per la diagnosi prenatale viene offerto a
tutte le donne il test combinato che prevede un prelievo di sangue materno e
un’ecografia per valutare la translucenza nucale. L’amniocentesi e la villocentesi
sono gratuite solo per le donne che, indipendentemente dalla loro età, hanno un
rischio elevato, rilevato attraverso il test combinato o dovuto a condizioni
familiari.
· Un Pap-test offerto alle donne di età
superiore ai 24 anni che non lo hanno eseguito negli ultimi 3 anni, come
previsto dai programmi di screening del Servizio Sanitario Nazionale.
· Un esame colturale delle urine
(urinocoltura) offerto per identificare precocemente infezioni renali che
potrebbero causare complicazioni della gravidanza.
· Una ricerca degli anticorpi di alcune malattie che si possono trasmettere
attraverso i rapporti sessuali (la Gonorrea,
la Clamidia e l’Epatite C) offerta alle donne a rischio.
Nel 2° trimestre di gravidanza:
· Un esame più approfondito (curva da carico
con 75 grammi di glucosio) da offrire, al quarto e al sesto mese di gravidanza,
alle donne a rischio di sviluppare il diabete.
Nel 3° trimestre di gestazione:
· Un tampone vaginale da offrire a tutte le
donne per ricercare un batterio (Streptococco
emolitico gruppo B) che può causare gravi infezioni neonatali. In caso di
risposta positiva del tampone, una terapia antibiotica offerta alla donna
previene il rischio di infezione del neonato.
· L’ecografia del terzo trimestre viene offerta
gratuitamente solo alle donne per le quali il medico identifica una patologia materna o fetale per cui è
opportuno eseguire un esame ecografico.
In termini di screening
neonatale
· Viene introdotto
lo screening neonatale per la sordità
congenita e la cataratta congenita
· Viene esteso a
tutti i nuovi nati lo screening neonatale esteso per le malattie metaboliche ereditarie.
Per quanto riguarda la procreazione
medicalmente assistita (PMA), fino ad oggi le prestazioni di procreazione
medicalmente assistita erano erogate solo in regime di ricovero.
Ora, invece, sono state inserite nel nuovo nomenclatore della specialistica ambulatoriale tutte le prestazioni necessarie nelle diverse fasi del percorso di procreazione medicalmente assistita, omologa ed eterologa.
Il Servizio Sanitario Nazionale garantirà l’attività di selezione dei donatori di cellule riproduttive
(in attuazione delle direttive
europee sul tema), il prelievo, la conservazione e la distribuzione delle
stesse prevedendo un contributo a carico delle coppie che usufruiscono della
PMA eterologa nella
misura fissata dalle regioni e dalle pubbliche amministrazioni. Per tutte le spese connesse alle prestazioni di raccolta,
conservazione e distribuzione di cellule riproduttive finalizzate alla PMA
eterologa, è previsto un
contributo il
cui importo è fissato dalle singole Regioni.