DIETROFRONT VOUCHER BABY-SITTING: RESTERANNO IN VIGORE!

30 Marzo 1971

Continueranno ad essere erogati i voucher
baby-sitting contrariamente a quanto annunciato in precedenza dall’INPS,
l’Istituto nazionale della previdenza sociale. A seguito del decreto DL numero 25 del 17 marzo 2017 sull’abolizione dei
voucher, l’INPS aveva infatti comunicato la
cessazione di tali voucher dal 1° gennaio 2018. Nel frattempo, l’INPS
richiedeva un parere in merito al Ministero del Lavoro il quale ha invece
confermato la prosecuzione dell’erogazione.

 

I voucher baby-sitting furono
introdotti dalla legge numero 92 del 28 giugno 1992 in via sperimentale per il
triennio 2013-2015. Si tratta di un bonus rivolto alle madri che decidono di
tornare a lavoro subito dopo il congedo di maternità.

Di seguito una breve scheda
riepilogativa del funzionamento di tali voucher.

 

Chi ne può usufruire

Il voucher baby-sitting è accessibile alle:

·     
madri lavoratrici dipendenti del settore pubblico o privato
per 6 mesi

·     
madri lavoratrici parasubordinate o libere professioniste
iscritte alla gestione separata INPS per 3 mesi

·     
madri lavoratrici part-time, in proporzione al loro orario di lavoro.

Le madri lavoratrici possono scegliere fra i buoni
o il pagamento della rata degli asili per
l’infanzia.

 

Quando

·     
Il voucher può essere richiesto in alternativa al congedo parentale, entro gli undici
mesi successivi, per un massimo di 6 mesi.

 

A
quanto ammonta

·     
600 euro/mese (per un
massimo di 6 mesi).

 

A chi
inviare la domanda

All’INPS per via telematica seguendo il seguente
percorso:

·     
www.inps.it – Servizi per
il cittadino – Autenticazione con PIN – Invio domande di prestazioni a sostegno
del reddito –  Invio delle domande per
l’assegnazione dei contributi per l’acquisto dei servizi per l’infanzia

·     
rivolgendosi ai Patronati/Caf che la invieranno telematicamente all’INPS.

 

 

Come
compilare la domanda

Munirsi dei seguenti elementi:

·     
PIN dispositivo (si ottiene convertendo il PIN online in PIN dispositivo)

·      dichiarazione
ISEE valida

·      dati anagrafici
del minore nato/adottato/affidato. Nel caso di adozione/affido, data di
adozione/affido e data di ingresso in famiglia

·      data
dell’ultimo giorno di congedo di maternità preso per il bambino per cui si richiede
l’erogazione del voucher

·      dati del datore
di lavoro

·      dati del
proprio inquadramento contrattuale

·      dati anagrafici
del padre

·      periodi di
congedo parentale utilizzati

·     
nome dell’asilo nido, se si sceglie questo servizio, inserito nell’elenco
delle strutture aderenti consultabili sul sito INPS.

APP ADICONSUM RECLAMI 2.0: SE LA CONOSCI… LA SCARICHI!

30 Marzo 1971

In realtà scarichi un’app, ma
nella pratica ottieni due vantaggi. È questa la particolarità dell’app
Adiconsum Reclami 2.0

 

Il nome già ti dice che è un’app
che ha a che fare con i tuoi problemi di consumatore, ma in più ti permette di
iscriverti ad Adiconsum attraverso il tuo smartphone. Una volta scaricata la
app, la schermata principale presenta due funzioni: 1) SEGNALACI IL TUO
PROBLEMA; 2) ISCRIVITI AD ADICONSUM. Vediamole più nel dettaglio.

 

Funzione n° 1: SEGNALACI IL TUO PROBLEMA

Con la app “Adiconsum Reclami 2.0”
puoi:

·       segnalare il tuo problema seguendo
questi step:

Ø  scegli il settore consumeristico
che vuoi segnalare o in cui hai il problema: energia elettrica e gas,
trasporti, beni di consumo, ecc.

Ø  inserisci la controparte, cioè
l’azienda di servizio (telefonia, luce e gas, ecc.), l’ente locale, la pubblica
amministrazione, ecc..

Ø  descrivi sinteticamente il
problema

Ø  allega una o più foto esplicative
del problema.

 

A seguito della tua segnalazione,
riceverai una prima risposta in tempi brevi su come orientarti per risolvere il
tuo problema.

Inoltre potrai modificare la tua
segnalazione tutte le volte che vorrai ed aggiungerne di nuove. La app
“Adiconsum Reclami 2.0” prevede infatti la possibilità di creare un tuo
archivio personale.

 

Funzione n° 2: ISCRIVITI AD ADICONSUM

Scegliendo l’opzione “Iscriviti ad
Adiconsum”, verrai collegato alla pagina del sito di Adiconsum (www.adiconsum.it) attraverso il quale potrai
iscriverti online a soli 5 euro.

 

Iscriverti ad Adiconsum ti
conviene, perché con soli 5 euro acquisisci il diritto a ricevere:

 

Ø  la Prima Assistenza Telefonica
chiamando il Numero Verde 800 894191 (se chiami dal telefono fisso) o lo 06
44170244 (se chiami dal cellulare) dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18.
Inoltre, se il tuo caso necessita di un’assistenza più approfondita, Adiconsum
non ti lascia solo: versando un’integrazione alla quota di iscrizione, ti
indirizzerà verso la sede territoriale Adiconsum più vicina a te

Ø  la newsletter settimanale di
Adiconsum

Ø  la newsletter del Centro Europeo
Consumatori Italia

Ø  il bimestrale “Usi e consumi”

 

 

IMPORTANTE: Adiconsum Reclami 2.0
è disponibile su Google
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  • VENETO BANCA E BANCA POPOLARE DI VICENZA: NON RESTA CHE RICORRERE AL GIUDICE O ALL’ABF/ACF

VENETO BANCA E BANCA POPOLARE DI VICENZA: NON RESTA CHE RICORRERE AL GIUDICE O ALL’ABF/ACF

29 Marzo 1971

Nonostante la proroga fino al 28 marzo scorso
dell’Offerta pubblica di transazione proposta
da Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza ai propri azionisti, la soglia
dell’80% che avrebbe consentito di tener fede all’offerta, non è stata
raggiunta.

 

Ricordiamo che Veneto Banca aveva proposto
un’offerta transattiva in cui avrebbe risarcito il 15% di ogni azione; Banca
Popolare di Vicenza offriva 9 euro ad azione. In cambio, le banche chiedevano
la rinuncia ad avviare azioni legali. Adiconsum non ha mai fatto mistero di
ritenere tali offerte insoddisfacenti. Come ritiene anche insoddisfacente un
altro parametro, il limite dell’ISEE fissato in 13.000 euro per poter discutere
la propria posizione al c.d. “tavolo del welfare”. Tavolo proposto da Adiconsum
e da altre Associazioni Consumatori per trovare soluzioni alle famiglie per
veder riconosciuto una percentuale maggiore del 15% o dei 9 euro come ristoro,
al quale sia Veneto Banca che Banca Popolare di Vicenza hanno dato una
disponibilità di 30 milioni di euro.

Al momento le uniche strade percorribili per i
risparmiatori sono quella della giustizia ordinaria e del ricorso all’Arbitro
bancario finanziario (ABF) e, dal 9 gennaio scorso, all’Arbitro per le
controversie finanziarie (ACF).

Nel frattempo rilanciamo alle due banche la nostra
proposta di aprire la procedura della conciliazione paritetica, che potrebbe
essere utile per riappacificare le banche con il territorio. Sono circa 190.000 le persone coinvolte
da questa vicenda di ennesimo risparmio tradito che hanno visto i risparmi di
una vita divenire carta straccia.

 

Se anche tu sei un risparmiatore che ha subito
l’azzeramento delle azioni sulle quali avevi investito i risparmi di un a vita
di lavoro, contatta le nostre sedi
territoriali Adiconsum
per
chiedere assistenza.

TELEFONO FISSO: NON PIÙ FATTURE A 28 GG, MA A 1 MESE

29 Marzo 1971

Era la notizia che noi utenti della telefonia fissa
attendevamo da tempo. L’Autorità garante per le comunicazioni (Agcom) ha,
infatti, detto STOP allo stravolgimento del calendario gregoriano operato dalle
aziende di telefonia fissa che avevano modificato la fatturazione da 30 a 28
giorni. La modifica era costata alle famiglie un esborso dell’8,6% in più
rispetto alla fatturazione a 1 mese.

 

L’Agcom, che aveva posto in consultazione la
modifica della Delibera 252/16/CONS, ha accolto molte delle richieste avanzate
da Adiconsum e da altre Associazioni consumatori, ed ha emanato la nuova
Delibera la n. 121/17/CONS riguardante “Misure a tutela deli utenti per
favorire la trasparenza e la comparazione delle condizioni economiche
dell’offerta dei servizi di comunicazione elettronica”.

 

Sarà quindi 1 mese, l’unità temporale di
riferimento che le aziende della telefonia fissa dovranno tenere presente per
calcolare i consumi fatturati dai consumatori e anche il tempo di durata
dell’offerta il cui prezzo dovrà rimanere invariato. La fatturazione a 28
giorni impediva al consumatore di ricevere una corretta informazione sui costi
e sugli incrementi apportati e di comparare le offerte tra i vari operatori.

 

Le compagnie telefoniche, finora, si erano fatte
forti dell’art. 70 del Codice delle comunicazioni elettroniche che consente al
consumatore di recedere dal contratto in caso di modifiche unilaterali proposte
dall’azienda e non condivise dall’utente. In realtà, però, le aziende hanno
reso inutile l’esercizio di tale diritto, perché di fatto hanno realizzato un
cartello “operativo” allineandosi tutte quante sulla fatturazione a 4
settimane! Se poi esistono vincoli di permanenza per un certo periodo di tempo con la medesima azienda, legati ad esempio all’acquisto di alcuni
dispositivi, come ad esempio  i cellulari
nel caso della telefonia mobile, si sviluppava proprio un impedimento
vessatorio all’esercizio del diritto di recesso.

Nonostante avessimo chiesto all’Agcom l’obbligatorietà della  cadenza mensile di qualsiasi tipo di
fatturazione sia fissa che mobile, essa è stata prevista solo per quella fissa.
Al momento, infatti, la delibera dell’Autorità stabilisce che il contratto di
telefonia mobile non sia al di sotto dei 28 giorni e nel caso si trasformi in
una fatturazione inferiore ad un mese, l’obbligo per l’operatore di comunicare
via sms l’avvenuta modifica. In caso di offerte comprendenti sia la telefonia
fissa che mobile prevale la fatturazione della telefonia fissa cioè di 1 mese.

La delibera 121 ha anche trovato soluzione al
problema del credito residuo posto da Adiconsum e dalle altre associazioni
consumatori. Per i consumatori la cui SIM non prevede la possibilità di
navigare in internet era diventato praticamente impossibile conoscere
l’ammontare del proprio credito, perché le compagnie fornivano tale
informazione solo via web, escludendo, e quindi discriminando, tali consumatori
che di solito corrispondono alle fasce più deboli, come i pensionati e le
persone meno abbienti. La delibera ha invece stabilito che la conoscenza del
proprio credito residuo debba avvenire in maniera del tutto gratuita, sia
attraverso la pagina web dell’operatore o delle app dedicate sia attraverso un
messaggio informativo inviato dal numero telefonico di assistenza clienti o un
sms anch’esso gratuito.

Le compagnie telefoniche hanno 90 giorni di tempo
(prossimo giugno) per adeguarsi. Speriamo che lo facciano. In caso contrario ci
opporremo.

 

 

Per info e assistenza sulla telefonia, se sei un
iscritto Adiconsum puoi chiamare il Numero
Verde 800 894191
, se chiami da un telefono fisso, o lo 06 44170244, se chiami da un cellulare, dal lunedì al venerdì dalle
9 alle 18. Se ti iscrivi online tramite il sito www.adiconsum.it oppure tramite la app Adiconsum Reclami 2.0
pagherai solo 5 euro, oppure
iscriverti recandoti presso le nostre sedi territoriali versando la
quota di iscrizione da loro prevista.

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  • BREXIT: COMINCIA UFFICIALMENTE L’USCITA DELLA GRAN BRETAGNA DALL’UNIONE EUROPEA

BREXIT: COMINCIA UFFICIALMENTE L’USCITA DELLA GRAN BRETAGNA DALL’UNIONE EUROPEA

28 Marzo 1971

Il 29 marzo 2017 l’ambasciatore britannico in UE,
Tim Barrow, ha provveduto a consegnare al presidente del Consiglio Europeo,
Donald Tusk, la lettera firmata dal Primo Ministro britannico, Theresa May,
contenente la notifica dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona, che attiva
formalmente il lungo iter che porterà all’uscita definitiva dell’isola
britannica dalla grande famiglia europea, a 44 anni dal suo ingresso.

Con tale lettera viene dunque innescato il lungo
cammino per l’uscita, il quale durerà due anni nei quali entrambe le parti,
Regno unito ed UE, avranno modo di negoziare e approvare i vari termini della
separazione. Il distacco definitivo si dovrebbe avere nel 2019, salvo ulteriori
proroghe, attuando quello che è stato l’espresso volere del popolo britannico
nel Referendum del 23 giugno 2016, dove il 52% circa dei votanti ha scelto la
Brexit.

 

Cosa
accadrà con la Brexit in termini pratici

Gli orientamenti guida definitivi saranno adottati
dal Consiglio europeo il prossimo 29 aprile. Tuttavia, nella giornata del 31
marzo, il Presidente Tusk condividerà una proposta sulle linee guida del negoziato con gli stati
membri.

Nella lettera presentata all’UE, il Primo Ministro
affronta alcuni dei punti chiave della rottura quali i diritti dei cittadini di
entrambe le parti, britannici ed europei; determinati negoziati commerciali,
riguardanti gli scambi e la moneta; la sicurezza e i controlli delle frontiere.

Ecco nello specifico alcuni dei temi più rilevanti.

 

Diritti
dei cittadini

Theresa May sottolinea l’importanza di mettere al
primo posto i diritti e la protezione dei cittadini britannici ed europei che
vivono rispettivamente in altri Paesi Europei e in Gran Bretagna, riconoscendo
che questo deve essere uno dei temi prioritari sul quale raggiungere un
accordo.

I soggetti coinvolti sono 3 milioni di cittadini Ue
residenti nel Regno Unito e 1 milione circa di britannici residenti nei 27
Paesi dell’Unione. In teoria le prospettive di queste persone, non più tutelate
dal diritto di libera residenza nell’Unione, sono abbastanza positive: non è
però chiaro da quando decorrerebbero i 5 anni di residenza richiesti per
goderne. Sicure invece le complicazioni della burocrazia: moduli di 85 pagine
da compilare. E si calcola che per smaltire tutte le domande occorrerebbero 140
anni.

 

Gli
Italiani in UK

Si calcola che attualmente risiedano in Gran
Bretagna circa 600mila italiani, meno della metà dei quali legalmente
registrati all’anagrafe britannica. Agli altri sarà richiesto di certificare e
dimostrare la loro residenza, il che servirà con ogni probabilità a ottenere il
futuro «residence permit», il permesso di residenza nel Regno Unito: per chi vi
risiede da lungo tempo, o comunque da prima del referendum sulla Brexit, non
dovrebbe essere un problema. Chi pensa di trasferirsi nel Regno Unito in
futuro, dovrà invece attendere l’esito dei negoziati tra Londra e Bruxelles.

 

Focus
turisti

Per il momento ben poco cambia per i viaggiatori diretti
nel Regno Unito. Il declino della sterlina si sta rivelando vantaggioso per chi
utilizza l’euro, che consente un maggiore potere di acquisto. Quando però il
divorzio tra UK e UE sarà diventato operativo, ci saranno novità meno
piacevoli: non basterà più la carta d’identità per sbarcare nel Regno Unito, ma
servirà il passaporto; non sarà più valida la copertura garantita dalla Tessera
sanitaria europea, ma sarà necessario stipulare un’assicurazione.

Per quanto riguarda i biglietti aerei e per le
tariffe della telefonia è facile prevedere aumenti anche pesanti.

 

Commercio

Il Regno Unito è stato abbastanza chiaro sulla sua
linea di azione riguardante il mercato: abbandonare il mercato unico europeo e
sostituirlo con un buon Patto Commerciale. È quanto ha dichiarato Theresa May,
sostenendo che “si tratta di una opzione incompatibile con la volontà popolare”
manifestata nel referendum sulla Brexit di restituire al Regno il pieno
controllo dei suoi confini e della sua sovranità.

Rimane comunque esplicita la volontà della Nazione
britannica di mantenere un pacifico e aperto dialogo con l’Europa e soprattutto
creare una partnership commerciale, garantendo una cooperazione sicura su
economia e sicurezza. Ci sarà la necessità di negoziare un “fair settlement”, giusto
accordo, per i diritti e le obbligazioni della Nazione. 

 

Monitoreremo i cambiamenti che avverranno per i
cittadini ed i consumatori.

ADICONSUM BASILICATA PROSEGUE LA DIFESA COLLETTIVA DI 500 FAMIGLIE MATERANE

25 Marzo 1971

Si avvia verso la fine la disavventura capitata alle famiglie della
Cooperativa PEEP di San Giacomo 2 a Matera assistite
dall’Adiconsum Basilicata. Riassumiamo in breve quanto più diffusamente
riportato nella nostra newsletter n° 15 del 6 febbraio scorso.

A seguito di un esproprio forzato attuato, ma non perfezionato nei
successivi cinque anni cioè senza comunicare ai legittimi proprietari che si
trattava di un esproprio definitivo, il Comune di Matera affidava i terreni a
delle cooperative, tra cui alla Cooperativa PEEP di San Giacomo 2, per la
costruzione di alloggi. 

Nel 2007 i proprietari dei terreni ricorrevano in
giudizio contro il Comune di Matera e lo vincevano. Il Comune pagava quanto
dovuto, ma si rifaceva sulle famiglie degli alloggi inviando loro una richiesta
di 10.000 euro per il riscatto di quei terreni.

Circa 500 di queste famiglie
si sono rivolte per ricevere assistenza all’Adiconsum Basilicata che ha
intentato una causa contro il Comune, aprendo nel contempo un tavolo tra i soci
della cooperativa e il Comune stesso. Il CTU (consulente tecnico d’ufficio) nominato
dal giudice ordinario, ha stabilito che
l’importo che le famiglie che si sono sempre dette disposte a pagare il giusto
al Comune di Matera è in totale di 2.670.744,00 euro. Attualmente ha aderito
alla proposta transattiva, oltre il 95 per cento degli associati che sono stati
assistiti dall’Adiconsum Basilicata coadiuvata da un team di cinque consulenti
legali. Ora non resta che attendere la delibera del Comune di Matera.

 

La
felice conclusione di questa iniziativa giudiziaria rappresenta un esempio di
come Adiconsum possa assistere in forma collettiva i consumatori.

ADICONSUM SARDEGNA FA SANZIONARE SOFI ENERGIA srl

24 Marzo 1971

Dopo
la sanzione fatta comminare alla società Teknosol, Adiconsum Sardegna, grazie
ad un’altra sua segnalazione all’Autorità garante della concorrenza e del mercato
(Agcm) fa sanzionare per 40.000 euro anche la società SOFI Energia che vende
impianti fotovoltaici termodinamici. L’Autorità ha, infatti, configurato
l’offerta commerciale “Impianti a costo zero” come una pratica commerciale
scorretta.

L’azienda si recava presso il domicilio dei consumatori e utilizzando
affermazioni e dati economici idonei a
determinare nei consumatori un’erronea aspettativa in merito al reale costo
dell’impianto e ai vantaggi economici…e quindi all’effettiva convenienza del
suo acquisto
“. Inoltre, gli operatori facevano firmare ai malcapitati consumatori un
foglio spacciandolo come una semplice scheda di avvio pratica, mentre nella
realtà si trattava di un contratto di acquisto vero e proprio.

 

I consumatori vittime di queste offerte commerciali possono rivolgersi
alle sedi Adiconsum per farsi tutelare e chiedere all’azienda la risoluzione
del contratto con il ripristino dello stato dei luoghi, la restituzione di
quanto già pagato e il risarcimento dei danni patiti.

 

Se
anche tu hai ricevuto visite a domicilio da parte di operatori di società che
ti hanno prospettato acquisti a parer loro convenienti o peggio ti hanno fatto
firmare un foglio dicendoti che era solo per dimostrare all’azienda la loro
presenza, invece si trattava di un contratto di acquisto, se sei iscritto ad
Adiconsum, chiama il Numero Verde 800 894191, se chiami dal fisso, o lo 06
44170244, se chiami dal cellulare, per ricevere la necessaria assistenza.

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  • IN ARRIVO I NUOVI LEA: ECCO LE PRESTAZIONI CHE EROGHERÀ IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

IN ARRIVO I NUOVI LEA: ECCO LE PRESTAZIONI CHE EROGHERÀ IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

23 Marzo 1971

Il Ministero
della Salute ha pubblicato i nuovi LEA
(Livelli Essenziali di Assistenza)
, ossia le prestazioni e i servizi che il
Servizio sanitario nazionale (SSN) deve garantire a tutti i cittadini
gratuitamente o dietro pagamento di un ticket. Tra le nuove prestazioni
garantite la fecondazione assistita eterologa ed omologa, i nuovi vaccini, lo
screening alla nascita, l’esenzione dal ticket per endometriosi, i trattamenti
per la celiachia e ulteriori malattie rare. 

I nuovi LEA sono
entrati in vigore il 19 marzo, subito dopo la pubblicazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri (DPCM)
 del 12 gennaio 2017 nella Gazzetta Ufficiale numero 65
del 18 marzo 2017.

Il nuovo Decreto
sostituisce integralmente – a distanza di 16 anni –  il DPCM 29 novembre
2001, con cui erano stati definiti per la prima volta le attività, i
servizi e le prestazioni che il Servizio sanitario nazionale (SSN) è tenuto a
fornire a tutti i cittadini
, gratuitamente o dietro pagamento di una quota
di partecipazione (ticket), con le risorse raccolte attraverso la fiscalità
generale.

I Lea verranno
aggiornati annualmente.

Ecco le principali novità previste.

 

Maternità e
screening neonatale

Vengono offerti
per la prima volta, gratuitamente, a tutte le donne:

• diagnosi
prenatale con test combinato e, solo in caso di rischio elevato, amniocentesi o
villocentesi, indipendente dall’età della donna;

• corsi di
accompagnamento alla nascita;

• assistenza in
puerperio;

• colloquio con lo
psicologo in caso di disagio emotivo in gravidanza e/o in puerperio;

• visita
specialistica di genetica medica ed eventuali indagini genetiche, disposte dal
medico, in caso di aborti ripetuti.

Viene introdotto
lo screening neonatale per la sordità e la cataratta congenita; estensione a
tutti i nuovi nati dello screening neonatale anche per le malattie metaboliche
ereditarie.


Vaccini
Vengono
introdotti nuovi vaccini, come l’anti papilloma virus esteso anche ai maschi,
l’anti pneumococco e l’anti meningococco. Le amministrazioni regionali dovranno
garantire il raggiungimento delle coperture per le nuove vaccinazioni, con una
gradualità che è stata indicata nel dettaglio dall’Intesa Stato-Regioni sui
Lea.

Il Piano nazionale vaccini
2016-2018 prevede che nuove vaccinazioni vengano offerte gratis per fascia
d’età e contiene capitoli sugli interventi per categorie a rischio: meningo B e
rotavirus (primo anno di vita); varicella prima dose (secondo anno di vita);
varicella seconda dose (5-6 anni); Hpv nei maschi 11enni; Ipv meningo
tetravalente (adolescenti), pneumococco e zoster (anziani).

 

Procreazione
medicalmente assistita (PMA)

Sino ad oggi le
prestazioni di procreazione medicalmente assistita erano erogate solo in regime
di ricovero, mentre sono state inserite nel nuovo nomenclatore della
specialistica ambulatoriale
 tutte le prestazioni necessarie nelle
diverse fasi del percorso di procreazione medicalmente assistita, omologa ed
eterologa. Per tutte le spese connesse alle prestazioni di raccolta, conservazione
e distribuzione di cellule riproduttive finalizzate alla PMA eterologa, è
previsto un contributo il cui importo è fissato dalle singole Regioni


Celiachia
La celiachia è spostata dalle malattie rare alle malattie croniche. I dati
epidemiologici della malattia, infatti, non rispettano più il limite stabilito
a livello europeo per le malattie rare, oltre al fatto che il percorso
diagnostico non è più tortuoso, lungo e oneroso come avviene per i malati rari.
Sono mantenute in esenzione tutte le prestazioni di specialistica ambulatoriale
comprese nei LEA, utili al monitoraggio della patologia e alla prevenzione
delle complicanze e degli eventuali aggravamenti. Come per tutte le malattie
croniche sarà sufficiente una certificazione di malattia, redatta da uno
specialista del Servizio sanitario nazionale, per ottenere il nuovo attestato
di esenzione. Viene mantenuta la disciplina della concessione degli alimenti
per celiaci


Endometriosi
Viene previsto l’inserimento dell’endometriosi nell’elenco delle patologie
croniche e invalidanti, negli stadi clinici più avanzati (‘moderato’ e ‘grave’)
riconoscendo a queste pazienti il diritto ad usufruire in esenzione di alcune
prestazioni specialistiche di controllo. Si stimano circa 300.000 esenzioni


Protesi
Sono inclusi tra i destinatari delle protesi anche persone affette da alcune
malattie rare e gli assistiti in assistenza domiciliare integrata. Il nuovo
nomenclatore dell’assistenza protesica consentirà, tra l’altro, di prescrivere:

• strumenti e
software di comunicazione alternativa e aumentativa;

• tastiere
adattate per persone con gravissime disabilità;

• dispositivi per
il puntamento con lo sguardo;

• apparecchi
acustici a tecnologia digitale;

• dispositivi per
allarme e telesoccorso;

• posaterie e
suppellettili adattati per le persone con disabilità motorie;

• scooter
elettrici a quattro ruote;

• carrozzine con
sistema di verticalizzazione, bariatriche e per assistiti affetti da distonie;

• sollevatori
fissi e carrelli servoscala per ambienti interni;

• maniglioni,
braccioli e supporti per l’ambiente bagno;

• ausili (sensori
e telecomandi) per di controllo degli ambienti;

• protesi ed
ortesi di tecnologie innovative


Malattie rare
Il provvedimento prevede un consistente ampliamento dell’elenco delle malattie
rare, realizzato mediante l’inserimento di più di 110 nuove entità tra singole
malattie rare e gruppi di patologie. Ad esempio, sono inserite nell’elenco: la
sarcoidosi; la sindrome di Guillain – Barré; la fibrosi polmonare idiopatica


Patologie
croniche

Revisione
dell’elenco delle malattie croniche 12 vengono spostate tra le malattie
croniche alcune patologie già esenti come malattie rare, quali: malattia
celiaca, sindrome di Down, sindrome di Klinefelter, connettiviti
indifferenziate. Importanti revisioni sono apportate anche all’elenco delle
malattie croniche. Ad esempio: sono introdotte nuove patologie esenti: bronco –
pneumopatia cronico ostruttiva (stadi clinici ‘moderato’, ‘grave’ e ‘molto
grave’), osteomielite cronica, patologie renali croniche, rene policistico
autosomico dominante, endometriosi (stadi clinici ‘moderato’ e ‘grave’),
sindrome da talidomide.


Disturbi spettro
autistico

Il nuovo decreto
recepisce la legge n. 134 del 2015, che prevede l’aggiornamento dei livelli
essenziali di assistenza per la diagnosi precoce, la cura e il trattamento
individualizzato dei disturbi dello spettro autistico.

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  • ADICONSUM VENETO CON LA POLIZIA LOCALE PER CONTROLLARE LA PRESENZA DI SOSTANZE NOCIVE

ADICONSUM VENETO CON LA POLIZIA LOCALE PER CONTROLLARE LA PRESENZA DI SOSTANZE NOCIVE

17 Marzo 1971

Armati di spettrofotometro, alcuni operatori di
Adiconsum Veneto insieme alla polizia locale di Belluno, hanno effettuato
controlli in vari negozi per rilevare la presenza di metalli pesanti in oggetti
di bigiotteria.

Questi
controlli rientrano in un protocollo di intesa sottoscritto tra la Regione e
l’Unioncamere con lo scopo di tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini
quando fanno gli acquisti.

Il
materiale risultato positivo allo spettrofotometro viene inviato all’Agenzia
delle Dogane di Mestre per le necessarie indagini. Se la presenza di metalli
pesanti sarà superiore a quanto previsto dalla norma, si procederà con una
denuncia penale che potrà portare anche ad un’ammenda di 40 mila euro.

I
controlli, eseguiti a campione, riguarderanno anche gli articoli di pelletteria
e giocattoli per bambini e l’intento è quello di renderli strutturali per tutelare
la salute e la sicurezza dei consumatori, ma anche di sconfiggere la
concorrenza sleale a favore delle aziende che vendono prodotti sicuri e non
contraffatti.

 

GIOCO D’AZZARDO: ADICONSUM SODDISFATTA PER SENTENZA TAR DI BRESCIA

16 Marzo 1971

Sconfiggere il gioco d’azzardo si può e i Comuni in
questa lotta possono svolgere un ruolo rilevante. Lo ha stabilito il Tar di
Brescia rigettando i ricorsi presentati da Lottomatica, Lotterie nazionali e Lotto Italia contro l’ordinanza del sindaco di
Bergamo. Ma che cosa ha fatto il sindaco, d’accordo con l’amministrazione
comunale? Partendo da una
meticolosa raccolta dati e da uno studio socio-economico approfondito sulle
dinamiche del gioco d’azzardo e sul suo uso compulsivo da parte dei cittadini, il sindaco ha emesso un’ordinanza nella
quale ha affrontato il fenomeno con un approccio concreto, individuando 3 fasce
orarie durante le quali non è consentito scommettere sul territorio comunale.
Le fasce orarie indicate sono: 7.30 -9.30, 12-14 e 19-21.

Lo scopo
è quello di limitare il consumo e la vendita di azzardo legale, cercando di
contrastare la ludopatia, i cui costi sociali ed economici sono altissimi.

Il TAR di Brescia ha sancito il principio per cui i
Comuni possono e devono agire a tutela dei loro cittadini, della loro salute e
sicurezza, soprattutto in caso di minori, e quindi possono introdurre limiti, come le fasce orarie per ottenere tale scopo.

Adiconsum, che aderisce sia alla Campagna nazionale
“Mettiamoci in gioco” che alla Campagna SLOTMOB, è stata tra le prime associazioni a lanciare l’allarme sul fenomeno
del gioco d’azzardo, in quanto, gestendo, su riconoscimento del Ministero
dell’Economia e delle Finanze il Fondo di prevenzione del sovraindebitamento e
dell’usura per le famiglie in difficoltà economica, aveva rilevato l’insorgere,
accanto alle tradizionali cause di sovraindebitamento, anche quella del gioco
d’azzardo.

 

Se ti trovi in difficoltà economiche, puoi
contattare il:

Fondo di prevenzione del
sovraindebitamento e usura
tel. 06 44170238 – lunedì e venerdì dalle 10 alle 13;
mercoledì dalle 15 alle 17 – fax 06 44170230
E-mail: prevenzioneusura@adiconsum.it


NOVITÀ SUL CONTO CORRENTE DI BASE GRATUITO PER I CONSUMATORI DISAGIATI

15 Marzo 1971

Non hai un conto di pagamento cioè un conto
corrente bancario o postale perché il tuo reddito non ti permette di sostenere
le spese della sua gestione?


Novità sul conto di
base

Dal 2012, in virtù del decreto Salvarisparmio che
aveva introdotto il tetto dei 1000 euro per il pagamento in contanti e grazie
ad una Convenzione tra il Ministero dell’economia e delle finanze, la Banca
d’Italia e le principali associazioni rappresentative dei prestatori di
servizio di pagamento (banche, Poste e istituti di pagamento) è stato istituito
un conto a zero costi chiamato “conto di base”. Dopo una modifica intervenuta
nel 2014, i requisiti per richiedere il conto di base erano i seguenti:

·     
soglia ISEE: 8.000
euro

·     
trattamento
pensionistico ammesso: 18.000 euro annuo lordi

Che cosa
è cambiato? Il Consiglio dei Ministri del 10 marzo scorso ha varato un decreto legislativo in
attuazione di norme europee ed in particolare della Direttiva (2014/92/UE)
sulla comparabilità delle spese fra conti di pagamento, sul trasferimento del
conto e sull’accesso al conto di pagamento con caratteristiche di base.

Rispetto al passato, il decreto
prevede il diritto per tutti i cittadini soggiornanti legalmente nell’Unione
europea di aprire un conto di pagamento con caratteristiche di base, senza
discriminazioni di nazionalità o di residenza. Inoltre, prevede che:

·     
sia
offerto da tutti i prestatori di servizi di pagamento (banche/Poste) che
offrono conti di pagamento (finora non erano tenuti a fornirlo)

·     
includa
un numero predefinito di operazioni annue a fronte di un canone
onnicomprensivo, il cui ammontare dovrà essere “ragionevole”

·     
offra
obbligatoriamente anche la carta di debito (bancomat), finora esclusa.

A breve, un decreto del Ministero dell’Economia e
delle Finanze, sentita la Banca d’Italia, individuerà le fasce di consumatori
socialmente svantaggiate che potranno avere il conto di base senza spese. Su
questo punto Vi relazioneremo in maniera puntuale appena ne verremo a conoscenza.


Novità sui conti di
pagamento in generale

La direttiva 2014/92/UE del
Parlamento europeo e del Consiglio, oltreché  dell’accesso al conto di pagamento con
caratteristiche di base si occupa anche della comparabilità delle spese relative
al conto di pagamento e del trasferimento del conto di pagamento. La direttiva
definisce il conto di pagamento, come ad es. il conto corrente, uno strumento per
eseguire operazioni semplici quali ricevere od emettere bonifici, ma non
utilizzabile per la gestione del risparmio. Inoltre, prevede l’obbligo per i
prestatori di servizi di pagamento di fornire ai consumatori il “Documento
informativo sulle spese” e il “Riepilogo delle spese” in aggiunta agli altri obblighi
informativi già stabiliti, come ad esempio l’estratto conto. In merito poi al
trasferimento di uno o più servizi di pagamento “ricorrenti” (es. ordini
permanenti di bonifico, addebiti diretti) e dell’eventuale saldo positivo su un
nuovo conto, la direttiva prevede l’obbligo per i prestatori di servizi di provvedere
all’espletamento dell’intera procedura entro 12 giorni lavorativi. Per aiutare
il consumatore a scegliere il conto di pagamento più vicino alle sue esigenze, inoltre,
la direttiva prevede che i prestatori di servizi di pagamento partecipino obbligatoriamente
a siti web di confronto (siti comparatori) inserendo le proprie offerte.

ADICONSUM ASSISTE GLI AZIONISTI DI VENETO BANCA E BANCA POPOLARE DI VICENZA

1 Marzo 1971

C’è l’idraulico del Montebellunese che ci ha
rimesso 1 milione di euro e l’operaio di uno dei salottifici di Matera che ha
investito tutto il suo TFR di 30.000 euro, tra i risparmiatori che hanno
acquistato azioni/obbligazioni di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza e
che sono assistiti dalle nostre sedi Adiconsum, ed in particolare da Adiconsum
Veneto e da Adiconsum Matera. In particolare quest’ultima tutela i
risparmiatori che hanno acquistato le azioni/obbligazioni di Veneto Banca
tramite Banca Apulia.

 

Si tratta di piccoli risparmiatori quelli assistiti
da Adiconsum che si sono visti azzerare le azioni/obbligazioni acquistate
investendo i risparmi di una vita per il fallimento delle banche. Ora queste
azioni sono carta straccia. Tra l’altro molte di queste sono state acquistate
pena la non erogazione di finanziamenti, quali mutui e prestiti personali,
tanto che per queste pratiche la Banca popolare di Vicenza è già stata
sanzionata dall’Autorità Garante della concorrenza e del Mercato, mentre l’istruttoria
nei confronti di Veneto Banca è ancora in corso.

 

Parliamo di 190.000 persone coinvolte da questa
vicenda di ennesimo risparmio tradito, di cui oltre 2.000 hanno contattato
l’Adiconsum Veneto, che ha già avviato circa 60 cause.

 

E i tempi stringono per la decisione che devono prendere
i risparmiatori rispetto alle offerte di risarcimento presentate dalle banche:
parliamo della data del 15 marzo per Veneto Banca e del 22 marzo per Banca
Popolare di Vicenza. Veneto Banca ha proposto di risarcire il 15% di ogni
azione; Banca Popolare di Vicenza offre 9 euro ad azione. In cambio della
rinuncia ad avviare azioni legali.

 

Adiconsum ritiene tali risarcimenti esigui. Per
questo sta cercando di valutare insieme ai propri assistiti i percorsi
possibili da intraprendere per soluzioni realistiche. Ad esempio in caso di
risparmi modesti, l’avvio di una causa potrebbe essere sbagliato, costoso e
anche poco utile. Ogni caso è diverso e va valutato per ciò che è, prendendo in
considerazione anche il valore delle azioni.

 

Nei confronti delle due banche, Adiconsum sta
conducendo una battaglia per raddoppiare gli importi degli indennizzi e per far
aprire un tavolo negoziale banche-Associazioni Consumatori che prenda in esame
le situazioni di disagio sociale.

 

Se anche tu sei un risparmiatore che ha subito
l’azzeramento delle zioni sulle quali avevi investito i risparmi di un a vita
di lavoro, contatta le nostre sedi
territoriali Adiconsum
per chiedere assistenza.

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  • CNCU
  • Consumer's Forum
  • Beuc

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  • Coordinamento Free
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  • Osservatorio Imprese e Consumatori (OIC)
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