DONARE LA CASA AL FIGLIO E POI RIVENDERLA NON È ELUSIONE FISCALE

31 Ottobre 2016

Non è elusione
fiscale
  donare una casa o altro immobile a un
figlio per poi rivenderlo subito dopo, solo allo scopo di non pagare le imposte
sulla plusvalenza. A chiarirlo è una recente sentenza della
Corte di Cassazione.

Perché ci possa essere l’elusione fiscalesono necessarie altre prove
o, comunque, delle presunzioni gravi, precise e tra loro concordanti.

 

Il giudice infatti, considerando
un atto pienamente legittimo la donazione di immobili da parte dei genitori in
favore dei figli, considera parte  del
potere di questi ultimi anche rivenderli dopo poco tempo. In questo non si può
vedere, in automatico, un intento elusivo. Per l’illecito c’è bisogno di altre
prove.

BONUS ACQUA PER FAMIGLIE BISOGNOSE

31 Ottobre 2016

È  in arrivo il
“bonus acqua”, il provvedimento che consentirà la fornitura gratuita di un
quantitativo minimo giornaliero di acqua a chi si trova in difficoltà
economiche (famiglie con reddito Isee particolarmente basso). Il Decreto del
Presidente del Consiglio, appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, è in fase
di perfezionamento e sarà pienamente operativo tra 4-5 mesi. Coloro che avranno
i requisiti previsti dal DPCM, potranno dunque usufruire gratuitamente di 50
litri di acqua al giorno per ogni persona del nucleo familiare.

In proposito,
occorre osservare che, rispetto ad altre agevolazioni sulle bollette, come il
Bonus luce e gas gestiti a livello nazionale, il Bonus Idrico è di competenza
delle singole regioni.

Infatti le
regole, i requisiti e la data di scadenza per presentare la richiesta del Bonus
Acqua per il 2016/2017 verranno stabiliti dalle Regioni e possono quindi variare
in base al proprio comune di residenza.

Le regole e i
tempi sono stabiliti a livello regionale ed è quindi opportuno consultare il
sito della propria Regione o del Comune.

Per quello che
riguarda i tempi e le modalità di presentazione delle domande sono infatti le
singole Regioni a disporre i bandi con le indicazioni operative.

LA LISTA NERA DEI CIBI PIÙ PERICOLOSI

29 Ottobre 2016

Nocciole turche e
arachidi cinesi inquinate da aflatossine cancerogene, spezie indiane, come il
peperoncino, contaminate da pesticidi oltre i limiti o con problemi da
infezioni microbiologiche, il pesce vietnamita 
con pericolosi livelli di metalli pesanti…. La classifica dei cibi più
pericolosi” è stata elaborata sulla base del Rapporto del Ministero della
Salute sul sistema di allerta europeo e presentata recentemente da
Coldiretti   al Forum Internazionale
dell’Agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio.

Tutti
cibi che provengono dall’estero, con prezzi abbordabili, e che spesso vengono
destinati alla trasformazione in alimenti industriali ma che presentano
seri  rischi per la salute.  Per esempio, importiamo dalla Turchia  nocciole (che hanno ottenuto il primo posto
tra i prodotti alimentari più rischiosi) per ben 295 milioni di euro;  si è impennato addirittura del 141 per cento
l’incremento delle importazioni di arachidi dalla Cina, anche qui con problemi
di aflatossine. Aumentano pure (del 22%) gli ingressi di peperoncino indiano,
nel mirino per i ripetuti allarmi da contaminazioni microbiologiche. Sale poi
del 48% l’import di tonno e il pesce spada spagnoli, la cui qualità è messa in
forte dubbio dai casi di eccessiva presenza di metalli pesanti.

Crescono
anche del 60% le importazioni di peperoni turchi e del 19% quelle di fichi
secchi (aflatossine e pesticidi) sempre dal paese di Erdogan. Pure gli arrivi
di pistacchi dall’Iran lievitano nonostante i problemi di aflatossine, così
come quelli di pesce vietnamita, dove si è riscontrata frequentemente la
presenza di metalli pesanti.

UE, STOP AI RISTORANTI “LA MAFIA”

29 Ottobre 2016

“Contrario ai principi di
moralità”, così l’Unione Europea ha
deciso che i ristoranti spagnoli “La
Mafia” non potranno più chiamarsi in questo modo.

Dopo
un’indagine conoscitiva e una battaglia della presidente della commissione
antimafia Rosy Bindi, i
ristoranti spagnoli “La Mafia se sienta a la mesa” (la mafia si siede
a tavola) sono stati censurati dall’Ufficio Marchi
e Disegni
 dell’Unione
europea che ha deciso di annullare il contrassegno numero 5510921 accogliendo
un ricorso dell’Italia “per l’invalidità del marchio”.

I
proprietari della catena sott’accusa hanno contestato la decisione dell’Unione
Europea ed hanno presentato un appello. Inizia ora una lunga battaglia alla quale si oppone un gruppo di
quasi 40 ristoranti in tutta la Spagna con più di 400 dipendenti, che ha
costruito la propria immagine proprio sule storie criminali italiane.

COLINA, L’EFSA STABILISCE I LIVELLI DI ASSUNZIONE ADEGUATA

28 Ottobre 2016

Un adeguato apporto di colina, nutriente abbondante nelle uova, è importante sia
durante la gravidanza che durante l’allattamento. A confermarlo è l’Efsa,
l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, che ha stabilito i livelli di assunzione adeguata di questo nutriente essenziale  coinvolto in numerosi processi fisiologici, inclusa
la sintesi dei neurotrasmettitori e il mantenimento della regolarità epatica.

I livelli di assunzione
adeguata (AI) sono pari a 480 mg al giorno durante la gravidanza, 520 mg al
giorno durante l’allattamento al seno, 140-340 mg al giorno per i bambini e
ragazzi da 1 a 14 anni e 400 mg al giorno tra i 15 e i 17 anni. E gli adulti? Secondo
l’Efsa anche nel loro caso l’assunzione adeguata è di 400 mg al giorno e per
garantirseli è possibile fare affidamento non solo sulle uova ma anche su
carne, pesce, cereali integrali, frutta, verdura, grassi e oli.

L’AUTORITÀ PER L’ENERGIA CONFERMA IL RIMBORSO AUTOMATICO IN BOLLETTA

28 Ottobre 2016

L’Autorità per l’energia
elettrica il gas e il sistema idrico ha confermato che per i consumatori ci
sarà un rimborso automatico in bolletta degli importi indebiti derivanti da
condotte anomale tenute dagli operatori del mercato all’ingrosso. 


La decisione dell’Authority conferma ed esplicita “quanto era già
previsto dalla regolazione vigente, dando così anche esecuzione nei tempi
previsti a quanto richiesto dall’ordinanza del TAR della Lombardia. In questa
ordinanza si revoca la precedente sospensione dell’aggiornamento delle condizioni di maggior
tutela per il terzo trimestre 2016 e si dispone di individuare un circuito di
ripristino pro-consumatori”.

L’importo,
che  verrà recuperato sulla base delle
indagini condotte dall’Autorità, saranno restituite agli utenti nella «prima
bolletta utile», indipendentemente dall’esito finale del procedimento
amministrativo. Per «prima bolletta
utile» s’intende quella che verrà emessa al termine delle indagini, che sono
ancora in corso e di cui sono state per ora comunicate le risultanze
dell’istruttoria.

È probabile che i primi rimborsi potrebbero arrivare nella
prima parte del 2017. La decisione dell’Autorità rappresenta l’ultima puntata
di una vicenda iniziata a luglio, quando il Tar della Lombardia ha sospeso
l’aggiornamento delle bollette per il trimestre luglio-settembre, a causa di
condotte anomale sul mercato del dispacciamento. Lo scorso 16 settembre,
invece, l’ordinanza collegiale del Tar aveva ripristinato gli aumenti,
invitando però l’Autorità ad adottare, entro 40 giorni, un provvedimento che predeterminasse da subito le
modalità per la liquidazione e corresponsione automatica dei rimborsi.

RAPPORTO AGCOM: AGLI ITALIANI IL TELEFONINO PIACE, MA LO CONOSCONO POCO

27 Ottobre 2016

Il 94% degli italiani possiede un device mobile, e ne fa un
uso costante. Un italiano su tre dispone addirittura di 3 dispositivi –
smartphone, tablet e computer –  in grado
di connettersi alle reti dei gestori mobili.

È quanto si legge nel
recente rapporto dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicaizoni (AGCOM) “Il consumo di servizi di comunicazione: esperienze e
prospettive”.

Nel 60% dei casi gli
utenti decidono di puntare sui cosiddetti piani “bundle”, quelli che mettono a
disposizione particolari promozioni per usufruire dei classici servizi vocali
unitamente a quelli dati: tuttavia, dal quadro emerge anche una scarsa
propensione a pagare di più per poter utilizzare servizi di banda larga e ultralarga,
una scelta condivisa da più del 50% degli utenti.

I più informati sono,
come spesso accade in fatto di tecnologia, i giovani (fino a 29 anni). Questi
però in Italia rappresentano una quota di popolazione del 29%, 8 punti in meno
rispetto al resto d’Europa. Di contro, spiega Agcom, gli over 65 con una quota
dal 21,7% superano di 3 punti la media europea (18,8%).

Nel 45% dei casi, le persone non sono a conoscenza di
dettagli tecnici
 relativi
alle performance delle connessioni ad Internet, mentre nel 40 percento dei
casi, gli utenti ignorano la disponibilità di tool per la verifica delle
velocità offerte dalle connessioni.

Il report, poi, evidenzia come la differenza tra la media Ue e il
nostro paese per quanto riguarda l’accesso alla banda (ultra e non) larga, si
spiega con una carenza di informazione e una conoscenza non sempre approfondita
degli strumenti tecnologici, peraltro anche dovuta da fattori demografici.

PROGETTO “NO PROBLEM”: PARTITO IL TIROCINIO DEI CORSISTI UNIVERSITARI

26 Ottobre 2016

Saranno in totale 40 le ore che i ragazzi che hanno
frequentato il Corso Universitario sui diritti dei consumatori svolgeranno
nella struttura nazionale di Adiconsum, vivendo in prima persona che cosa
significa nel concreto far applicare quei diritti dei consumatori studiati
durante il Corso gratuito, promosso dal 28 giugno al 20 luglio scorso, da
Adiconsum, in collaborazione con l’Universitas Mercatorum.

I tirocinanti sono stati scelti sulla base dei
risultati conseguiti nel corso delle prove intermedie.

Il tirocinio, che fa seguito al Corso
Universitario, e che a sua volta proseguirà con uno stage, rientra nel
progetto “NO PROBLEMAssistenza, informazione, incontri con le
Associazioni Consumatori
”,
finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi del decreto del 6
agosto 2015, realizzato insieme alle Associazioni dei Consumatori Unione
Nazionale Consumatori, Centro Tutela Consumatori e Utenti (CTCU) e
U.Di.Con.

Il
progetto vuole rispondere a tutte quelle problematiche alle quali i consumatori
non riescono a trovare risposte: dalle bollette alle multe, dalle vacanze agli
acquisti online, dal conto in banca all’assicurazione, e per farlo ha messo in
campo:

·     
la formazione
di persone diplomate, laureande o laureate sui
diritti dei consumatori
tramite il Corso
universitario, il tirocinio e lo stage (2 borse di studio di 2.500 euro l’una),
curato da Adiconsum

·     
lo sportello di
assistenza WhatsApp
389-9805012 tutti
i giorni dalle 10.00/alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.30 (tranne sabato e festivi),
curato dall’Unione Nazionale Consumatori

·     
lo
sportello dedicato alla risoluzione delle controversie

(raggiungibile anche all’indirizzo noproblem@centroconsumatori.it),
curato da CTCU

·     
l’app
sulla disabilità “No problem Udicon”
, e l’assistenza ai cittadini disabili, curata dall’ U.Di.Con.

CANONE TV: COME PAGARLO IN CASO DI CONTRATTO ELETTRICO CON POTENZA 4,5 KW?

25 Ottobre 2016

Nell’ambito del progetto TiVuoINFOrmare?, ADICONSUM,
ADOC
e CTCU, informano i consumatori che In questi
giorni alcuni venditori di energia stanno comunicando alle loro utenze che, in
particolare per i contratti con allacciamenti con potenza superiore a quella
standard, 4,5 kW oppure 6 kW, il canone non verrà addebitato in bolletta.

 

 

Come procedere?

  1. Chi
    non ha ancora trovato l’addebito del canone nella propria bolletta
    energetica,
    deve chiedere subito delucidazioni al proprio fornitore.
    Se viene confermato l’addebito tramite la prossima bolletta in emissione,
    il termine di pagamento del canone sarà la data di scadenza della
    bolletta.
  2. Nel
    caso in cui si scopra invece che il canone non verrà addebitato in
    bolletta
    , lo stesso dovrà essere pagato inderogabilmente entro il
    31 ottobre
    presso le Poste oppure presso un istituto bancario,
    utilizzando il modello F24. I codici per il versamento sono TVRI in
    caso di rinnovo del canone (quindi per chi in passato già pagava il
    canone) e TVNA per i nuovi abbonamenti.

 

I fac-simili per la compilazione
sono disponibili qui: http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/nsilib/nsi/home/cosadevifare/richiedere/canone+tv/esempi+di+compilazione+del+modello+f24

 

 

IMPORTANTE: AFFRETTATEVI!
IL TERMINE ULTIMO PER IL PAGAMENTO È IL 31 OTTOBRE!!!

 

 

Che cos’è
TiVuoINFOrmare?

 

È un Servizio di assistenza
multicanale sul canone radiotelevisivo promosso da ADICONSUM, ADOC e CTCU con
il contributo del Ministero dello Sviluppo Economico. Il Servizio viene erogato
attarverso:

·     
2 sportelli virtuali

·     
1 sportello telefonico con un numero verde che sarà attivato a brevissimo

·     
66 sportelli fisici.

 

Per maggiori informazioni: tivuoinformare@adiconsum.it


PAGANO BOLLO AUTO DAL TABACCAIO, MA NON RISULTA! PUÒ SUCCEDERE ANCHE QUESTO!

23 Ottobre 2016

La singolare (a dir poco) vicenda ha colpito un
gruppo di consumatori di un comune in provincia di Novara, che avevano pagato
il bollo auto presso la tabaccheria del Paese.

Immaginate quindi la loro sorpresa nel ricevere
dalla Regione la richiesta del pagamento del bollo!

Come mai? Che cosa è successo? In pratica i soldi
dei bolli pagati in tabaccheria non sono stati girati dalla società che
gestisce il sistema informatico della riscossione alla Regione, che quindi si è
rifatta sui consumatori.


Consiglio
di Adiconsum

Il consiglio è quello di conservare tutte le
ricevute dei bolli pagati per un periodo di ALMENO 3 anni (meglio tenerla per 5 anni).


Dopo
quanto tempo il pagamento del bollo auto va in prescrizione?

Dopo 3 anni. Gli anni vanno conteggiati a partire
dall’anno successivo a quello di scadenza della possibilità di pagamento. Es.:
se nel 2015 scade il bollo auto 2014, il conteggio dei 3 anni va iniziato a
partire dal 2016 e i tre anni saranno: 2016, 2017 e 2018. Se si riceve la
cartella di pagamento di Equitalia o di altro ente riscossore entro il 2018 si
è tenuti al pagamento del bollo più gli interessi di mora e le sanzioni; se non
la si riceve entro il 2018 e la si riceve nel 2019 r oltre, oppure mai, non si
deve alcunché.

  • INFO CONSUMATORI
  • NEWS
  • VIA LIBERA DELLA UE ALLA RICHIESTA ITALIANA DI ETICHETTATURA OBBLIGATORIA PER LATTE E DERIVATI

VIA LIBERA DELLA UE ALLA RICHIESTA ITALIANA DI ETICHETTATURA OBBLIGATORIA PER LATTE E DERIVATI

23 Ottobre 2016

L’Unione
europea ha dato il via libera alla richiesta italiana di indicare l’origine in
etichetta per il latte UHT e i prodotti lattiero-caseari. Sono scaduti infatti,
il 13 ottobre scorso, senza obiezioni, i tre mesi dalla notifica previsti dal
regolamento 1169/2011 quale termine per rispondere agli Stati membri che
ritengono necessario adottare una nuova normativa in materia di informazioni
sugli alimenti.

Il provvedimento riguarda
l’indicazione di origine del latte o del latte usato come ingrediente nei
prodotti lattiero-caseari che dovrà essere indicata in etichetta con: «paese di
mungitura: nome del paese nel quale è stato munto il latte»; «paese di
condizionamento: nome della nazione nella quale il latte è stato condizionato»
«paese di trasformazione: nome della nazione nella quale il latte è stato
trasformato».

Qualora il latte o il latte usato come ingrediente nei prodotti
lattiero-caseari sia stato munto, condizionato e trasformato nello stesso
paese, l’indicazione di origine può essere assolta con l’utilizzo della
seguente dicitura: “origine del latte: nome del paese”. Se invece le
operazioni indicate avvengono nei territori di più paesi membri dell’Unione
europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata
effettuata, possono essere utilizzate le seguenti diciture: “miscela di
latte di Paesi UE” per l’operazione di mungitura, “latte condizionato
in Paesi UE” per l’operazione di condizionamento, “latte trasformato
in Paesi UE” per l’operazione di trasformazione. Infine, se le operazioni
avvengono nel territorio di più paesi situati al di fuori dell’Unione Europea,
per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione
è stata effettuata possono essere utilizzate le seguenti diciture: “miscela
di latte di Paesi non UE” per l’operazione di mungitura, “latte
condizionato in Paesi non UE” per l’operazione di condizionamento,
“latte trasformato in Paesi non UE” per l’operazione di
trasformazione.

FARMACI SALVAVITA RINCARATI DEL 1500%: MULTA DI 5 MILIONI DA ANTITRUST A ASPEN

23 Ottobre 2016

Cinque milioni di multa alla multinazionale Aspen
Pharma per aver rincarato del 1500% farmaci oncologici salvavita destinati a
vecchi e bambini.

Prezzi iniqui,
secondo l’Autorità Antitrust sulla base di un’accusa articolata e documentata.

L’Antitrust spiega che dopo aver acquistato da
GlaxoSmithKline il pacchetto di farmaci antitumorali, il cui brevetto era
scaduto da decenni, Aspen ha avviato una negoziazione con l’Agenzia Italiana
del Farmaco (AIFA) volta esclusivamente ad ottenere ingenti aumenti di prezzo,
pur in assenza delle necessarie giustificazioni economiche.

Aspen, pertanto, ha adottato una strategia
negoziale particolarmente aggressiva, che ha raggiunto l’apice nella minaccia
credibile di interruzione della fornitura diretta dei farmaci al mercato
italiano. Si tratta di prodotti salvavita e insostituibili per pazienti
oncoematologici, soprattutto bambini e anziani. Per mezzo di tale strategia
negoziale, si legge ancora, Aspen ha ottenuto elevatissimi incrementi di
prezzo, compresi tra il 300% e il 1500% dei prezzi iniziali.

L’analisi dell’iniquità dei prezzi è stata
svolta dall’Autorità tramite l’applicazione di un test in due fasi che ha
misurato la sproporzione dei prezzi rispetto ai costi. L’irragionevolezza della
sproporzione tra prezzi e costi, quindi, è risultata indicativa di prezzi
iniqui anche alla luce di diversi fattori, di contesto e comportamentali,
specifici del caso in esame, quali: il confronto intertemporale dei prezzi,
l’assenza di giustificazioni economiche per l’aumento, l’assenza di qualsiasi
beneficio di carattere extraeconomico per i pazienti, la natura dei farmaci, le
caratteristiche del gruppo Aspen e il danno arrecato al Sistema Sanitario
Nazionale.

RYANAIR INCONTRA ENAC E DICHIARA PROPRIA DISPONIBILITÀ A CONCILIARE

22 Ottobre 2016

Importante novità per i passeggeri che hanno subito
disagi a seguito delle migliaia di voli cancellati da Ryanair. Si è, infatti,
tenuto lo scorso 19 ottobre un incontro tra l’Enac, l’Ente nazionale
dell’aviazione civile, e la compagnia aerea low-cost, Ryanair. All’ordine del
giorno, l’analisi delle cancellazioni operate dal vettore, il riscontro sul
rispetto delle forme di tutela dei passeggeri ai sensi del Regolamento
Comunitario 261/2004, il piano di sviluppo della compagnia.

 

In questo incontro, l’Enac ha presentato alla
compagnia l’istanza fatta da Adiconsum e dalle altre Associazioni Consumatori
sull’apertura di un tavolo di conciliazione, che il vettore sembra aver
accettato di aprire.

 

Come Adiconsum, pur esprimendo soddisfazione per
l’apertura dichiarata dal vettore aereo, abbiamo rilanciato, proponendo a
Ryanair una conciliazione permanente. Che cosa significa? Significa che, a
nostro avviso, è necessario costituire un vero e proprio organismo ADR, un
organismo cioè in grado di offrire sempre, attraverso un’apposita procedura,
una soluzione rapida, semplice, ed extragiudiziale alle controversie tra
consumatori e imprese.

 

Restiamo in attesa di essere contattati dalla
compagnia aerea in entrambi i casi, sia per l’apertura del tavolo di conciliazione
paritetica che per la costituzione dell’organismo permanente ADR

TELEFONIA, NESSUN COSTO NON GIUSTIFICATO PER CHIUDERE CONTRATTO

22 Ottobre 2016

Il recesso da un
contratto stipulato con operatori di telefonia non può comportare costi,
“comunque denominati e neanche indiretti”. 
È quanto chiarisce una sentenza del Tribunale di Taranto che fa
riferimento alla legge n.40/2007 che convertiva il dl Bersani: “”I contratti
per adesione stipulati con operatori di telefonia…devono prevedere la facoltà
del contraente di recedere dal contratto e di trasferire le utenze presso altro
operatore senza vincoli temporali o ritardi non giustificati e senza spese non
giustificate dai costi dell’operatore
…”

Il costo di disattivazione o a maggior ragione
quello di migrazione, posto che in quest’ultimo caso si ha un passaggio
dell’utente ad altro operatore, di per sé non può quindi giustificarsi,  perché si finirebbe per rendere oneroso il
recesso, che invece la legge ha voluto gratuito.

Solo i costi diversi e quindi quelli non
strettamente correlati al recesso – ed all’operazione conseguente della
disattivazione – potrebbero essere sopportati dall’utente.

Ad essere altrimenti infatti verrebbe
svuotata di contenuto precettivo la norma del decreto Bersani sopra richiamata
(c.d. interpretazione abrogatrice).

Insomma l’espressione, non tanto felice, usata dal legislatore
e senza spese non giustificate dai
costi dell’operatore…”
non può essere interpretata nel senso di privare di
contenuto precettivo la prima parte, il “senza spese”, attraverso
l’espressione, apparentemente contraddittoria, “non giustificate dai costi
dell’operatore”; altrimenti attraverso quest’ultima breccia si farebbe passare
di tutto, come faceva l’appellante: anche i costi della Rete Telecom, come se
non fossero invece causalmente collegati al canone…”.

PUÒ GUIDARE CHI È POCO UBRIACO

22 Ottobre 2016

La guida in stato di ebbrezza è un
reato, ma esiste una forbice di riferimento al di sotto della quale ovviamente
non si viene puniti. Ed ora una sentenza della Corte di Cassazione,
richiamandosi all’art.131-bis del codice penale che prevede l’esclusione della
punibilità per tenuità del fatto, ha precisato che non è punibile chi ha un tasso
alchemico che supera di poco la soglia limite.

Nel caso in questione, l’imputato era
stato fermato mentre era alla guida in stato inconfutabilmente alterato
dall’assunzione di alcol. Tuttavia, dall’alcoltest al quale era stato
sottoposto era emerso un valore di grammi/litro pari a 0,96, quindi di
poco superiore al limite minimo della forbice di riferimento contemplata dal codice della strada, che va da 0,8 a 1,5.

Per 
i giudici, in considerazione del fatto che all’automobilista erano state
anche riconosciute le attenuanti generiche, 
la sentenza che ha riconosciuto l’automobilista colpevole della
contravvenzione di guida in stato di ebbrezza alcoolica va annullata senza rinvio. L’uomo non è punibile.

L’ITALIA È TRA I PAESI EUROPEI DOVE SI MANGIA PIÙ FRUTTA E VERDURA

21 Ottobre 2016

Secondo i dati Eurostat più di un terzo degli europei sopra i 15 anni
(34,4%) non mangia nemmeno un frutto o verdura al giorno, ma  il nostro Paese si posiziona quarto tra i
Paesi virtuosi (23%). A guidare la classifica è il Belgio (16,1%), seguito da
Portogallo (20,7%) e Regno Unito (21,3%). All’opposto si trovano Romania
(65,1%) e Bulgaria (58,6%), dove due terzi o comunque oltre la metà della
popolazione non consumano frutta e verdura.

Se guardiamo invece ai Paesi in
cui si consumano almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno,
l’Italia scivola più in basso ed è solo tredicesima (11,9%), contro una media
Ue del 14,1%. I primi della classe nel rispetto di una dieta ricca di questi
alimenti sono invece Regno Unito (33,1%) e Danimarca (25,9%).

Eurostat
osserva poi come in tutti gli Stati membri dell’UE nel 2014, la percentuale della popolazione che consuma
almeno cinque porzioni di frutta o verdura ogni giorno è più elevata tra
coloro che hanno un livello di istruzione più alto. Complessivamente
nell’Unione europea, il 18,8% della popolazione più colta mangia tanta verdura
e frutta contro il 12,1%  di chi ha un titolo di studio inferiore

ANTITRUST, NO A COSTI EXTRA PER CHI PAGA ONLINE CON CARTA DI CREDITO

21 Ottobre 2016

No a costi
«extra» per gli acquisti on line se si usa la carta di credito o altre forme di pagamento come i bonifici e gli
acquisti in contrassegno: per la prima
volta, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha applicato
l’articolo 62 del Codice del Consumo che, a decorrere dal 13 giugno 2014,
sancisce il divieto assoluto di imporre spese ai consumatori italiani per
l’utilizzo di un determinato mezzo di pagamento.

L’Autorità
Antitrust  ha quindi sanzionato le
compagnie aeree low cost Norwegian Air e Blue Air rispettivamente con 250.000 e
300.000 euro per non avere rispettato la nuova norma che si applica non solo al
trasporto aereo, ma a tutti i settori economici. 

MOZZICONI GETTATI A TERRA, I SOLDI DELLE MULTE ANDRANNO A CAMPAGNE INFORMATIVE

20 Ottobre 2016

I soldi derivanti dalle multe per chi
getta a terra o in acqua sigarette, gomme da masticare, scontrini e altri
rifiuti di piccole dimensioni  saranno
destinati a campagne di sensibilizzazione sui danni per l’ambiente. 

Lo
stabilisce un decreto attuativo del Collegato Ambientale, firmato dal ministro
dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che individua l’utilizzo dei proventi delle
multe, previste dal provvedimento fino a 300 euro, per chi getta a terra, in
acqua, negli scarichi e nelle caditoie prodotti da fumo, gomme, scontrini e
fazzoletti.

Secondo il decreto, la metà delle somme derivanti
dalle sanzioni amministrative dovrà essere riassegnato a un fondo, istituito
presso il ministero dell’Ambiente, per l’attuazione di campagne di informazione
su scala nazionale, l’altra metà invece sarà destinata ai Comuni nel cui
territorio sono state accertate le violazioni e utilizzata sempre per finalità
di sensibilizzazione. Il provvedimento stabilisce, inoltre, che i Comuni
debbano installare una rete di raccoglitori di mozziconi nelle strade, nei
parchi nonché nei luoghi di alta aggregazione sociale, sui quali sono riportate
informazioni sui danni che può recare all’ambiente il loro abbandono
indiscriminato. I Comuni possono inoltre prevedere specifici eventi e incontri
con la cittadinanza su questo tema, con la produzione di materiale informativo.

PIANO PREVENZIONE: -10% FUMATORI ENTRO 2018

20 Ottobre 2016

Le Regioni devono ridurre del 10% il numero dei fumatori entro il 2018,
come prevede il Piano nazionale prevenzione 2014-2018. Lo ha sottolineato il
ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, rispondendo al question time alla
Camera.

Il tabagismo costituisce, ancora oggi, il primo
fattore di rischio di malattie croniche non trasmissibili, e se è vero che
muoiono 700.000 persone, ogni anno, per motivi correlati al fumo, in Italia
muoiono tra le 70.000 e le 83.000 persone, ogni anno.

È un numero veramente ingente
di persone e la migliore prevenzione è non fumare e non cominciare a fumare,
soprattutto quando si è giovanissimi. Ecco perché il Piano nazionale della
prevenzione 2014-2018 impegna tutte le regioni italiane a ridurre la prevalenza
dei fumatori del 10 per cento, con una serie di politiche attive da condurre
nelle proprie regioni entro il 2018, al fine di contribuire al raggiungimento,
entro il 2025, dell’obiettivo della riduzione del 25 per cento della mortalità
precoce dovuta alle malattie non trasmissibili, prevista dal Global Action Plan
dell’OMS per gli anni 2014-2020. 

Quanto
alle sigarette elettroniche, la ministra  ha sottolineato che è in vigore l’ordinanza
che vieta la vendita di e-cig con nicotina ai minori di 18 anni. Riferendosi
quindi all’efficacia delle sigarette elettroniche ai fini della cessazione
dell’abitudine al fumo, “l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha
comunicato che gli scarsi studi disponibili non consentono di arrivare ad una
conclusione”, e per lo stesso motivo “non è possibile valutare la
tossicità a lungo termine delle e-cig”. Ad ogni modo, Lorenzin ha
annunciato di aver dato mandato ai propri uffici di approfondire la questione,
riservandosi la possibilità di chiedere un nuovo parere dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).

GLI APPUNTAMENTI DI OTTOBRE DI ADICONSUM

19 Ottobre 2016

È ricco di avvenimenti questo scorcio di fine
ottobre sia per Adiconsum nazionale che per le sedi territoriali.

 

Cominciamo dagli appuntamenti che vedono impegnata
l’Adiconsum nazionale.

 

Giovedì
26 ottobre

Insieme con Cisl e Fistel-Cisl, Adiconsum promuove,
in collaborazione con l’Osservatorio di ExpoTrainingi (la Fiera della
Formazione), ExpoLavoro&Sicurezza e Fiera di Milano, il “Forum
Internazionale del Lavoro 2017”.

 

Il Forum, che si svolgerà nel corso della settima
edizione di ExpoTraining ed ExpoLavoro&Sicurezza, ospiterà il 26 pomeriggio
il convegno Adiconsum: “Il consumo
sostenibile per un consumatore virtuoso, un cliente intelligente e un cittadino
consapevole
”.

Il Convegno intende mettere a fuoco obiettivi e
strategie per un sistema di consumi competitivo in grado di sostenere la
ripresa economica, fare fronte alle rilevanti innovazioni tecnologiche,
garantire i cittadini/consumatori attraverso un consumerismo responsabile.

L’evento si terrà presso:

Fiera Milano City

Padiglione MICO 0

Ingresso Gate 15 in Via Gattamelata

 

Parteciperanno: il
Direttore generale del Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione
Lombardia, Edison e A2A, la Cisl Lombardia, la FNP-Cisl. Per Adiconsum,
introdurrà i lavori, Walter Meazza e li concluderà, Carlo De Masi, presidente
di Adiconsum nazionale. Inoltre, interverrà Rino Tarelli, presidente del “Fondo
di prevenzione del sovraindebitamento e usura”, gestito da Adiconsum.

 

 

Tanti gli appuntamenti
organizzati dalle Adiconsum territoriali. Procediamo secondo calendario.

 

Mercoledì 25 ottobre

La nostra sede della Lombardia organizza un
convegno-spettacolo dal titolo “Dopo il
risparmio, l’investimento: come investe il risparmiatore lombardo”,
dove
verranno presentati i dati di un’indagine sulle abitudini di investimento
finanziario dei cittadini lombardi.

 

Il convegno-spettacolo è un’iniziativa del progetto
Chiedi un prestito al (tuo) risparmio”,
di cui Adiconsum Lombardia è capofila, che ha l’obiettivo di promuovere la
cultura del risparmio e dell’investimento accorto e con sapevole, tra i
cittadini, giovani e adulti.

 

L’appuntamento è alle ore
18.00:

Auditorium Testori, Palazzo
Lombardia,

Piazza città di Lombardia, 1

 

Giovedì 26 ottobre

La nostra sede di Verona organizza il convegno “Medicina ambientale e salubrità: le nuove
frontiere
” in collaborazione con Ance Verona, Filca Cisl Verona, con il
patrocinio del Comune di Villafranca e CasaClima. Il convegno punta i
riflettori sull’inquinamento domestico, fonte dell’insorgere di varie malattie,
tra respiratorie e cardiovascolari. Tra gli inquinanti sotto accusa, i
materiali da costruzione, le vernici, i solventi, le colle, gli arredi, i
mobili e le tappezzerie, i detergenti per la casa e la persona, i
disinfettanti, ecc..

 

L’appuntamento è alle 19.30:

Biblioteca Mario Franzosi

Piazza Villafranchetta, 3 –
Villafranca di Verona

 

 

 

Sabato 28 ottobre

Nuovo appuntamento per i
risparmiatori delle banche venete. Lo organizza l’Adiconsum Veneto-Vicenza. Si
tratta di un incontro pubblico che tratterà di prospettive, azione giudiziaria,
insinuazione alla liquidazione coatta amministrativa di Banca Popolare di
Vicenza e di Veneto Banca. Parteciperanno, oltre ai Presidente di Adiconsum
Veneto e Vicenza, anche i leali dell’Associazione.

 

L’appuntamento è dalle
10.00 alle 13.30

Hotel Viest Vicenza

Via Uberto Scarpelli, 41 – Vicenza
(Uscita Autostrada Vicenza Est)



POLIZZE DORMIENTI: LEGGI COME FARE PER AVERE I NUOVI RIMBORSI

19 Ottobre 2016

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso noto
che sarà possibile chiedere, entro il 20 novembre 2017, il rimborso parziale
delle polizze “dormienti” che sono andate in prescrizione prima del 1° aprile
2010.


Ecco
l’elenco dei casi che hanno riaperto i rimborsi per i beneficiari:

·     
eventi (ad es.
la morte dell’assicurato) o scadenza della polizza, accaduti dopo il 1° gennaio
2006

·     
prescrizione
della polizza, cioè del diritto a riscuotere il capitale assicurato, prima del
1° luglio 2011

·     
mancata
liquidazione del capitale da parte della compagnia assicuratrice per polizza
prescritta e trasferita al Fondo rapporti dormienti

·     
nessun rimborso,
anche parziale, da precedenti iniziative.


Istruzioni
per la domanda di rimborso

Se rientri in uno dei casi suesposti:

·     
Consulta
sul sito www.consap.it:

Ø 
l’Avviso di
rimborsabilità

Ø 
il Modulo di
domanda

Ø 
il Modulo per
ulteriori richiedenti

Ø 
l’Attestazione
di devoluzione

e presenta la domanda. Ci
sono più di 4 milioni di euro non riscossi, che giacciono nelle casse degli
intermediari!

Per scoprire se risulti essere tra i beneficiari di
una polizza vita, puoi rivolgerti:

·     
al Servizio ricerca coperture assicurative vita dell’ANIA, l’Associazione nazionale delle imprese
di assicurazione. Oltre a fornire il nome della persona che si ritiene possa
essere intestataria della polizza, è bene formulare tante richieste per quanti
sono gli ipotetici beneficiari. Nel caso del decesso di un familiare, padre di
due figli, oltre alla moglie ,  bene
presentare una richiesta di ricerca anche a nome di ciascun figlio

·     
all’intermediario
assicurativo, alla banca o all’impresa di assicurazione di cui si serviva il
familiare, chiedendo informazioni sull’esistenza di una polizza a suo nome e i
nomi degli eventuali beneficiari. Scarica 
e stampa il Modulo di richiesta

Ecco quello che c’è da sapere su questo Sesto
Avviso di presentazione delle domande di rimborso parziale.


Importo
del rimborso

·     
Arriverà fino
ad un max del 60% dell’importo della polizza devoluto
dall’assicurazione/banca/intermediario finanziario al Fondo dei rapporti
dormienti.

Per info, contatta la CONSAP SpA, la Concessionaria
dei servizi assicurativi pubblici:

Ø 
dal
lunedì al venerdì dalle 9 alle 17 al n° 06 85796444, fax 06 85796446
o inviate una mail a: polizzedormienti@consap.it

Ø 
e-mail per inviare la domanda di rimborso: consap@pec.consap.it


ATTENTI AL BUONO DI CARREFOUR VIA WHATSAPP: È UNA BUFALA!

19 Ottobre 2016

Nessuno regala niente…
questo dovrebbe essere il “mantra” di noi consumatori.

La notizia dell’ultima
“bufala” che viaggia, stavolta su WhatsApp, ci arriva dalla nostra sede
territoriale Adiconsum Bergamo.

Il messaggio è semplice e
diretto: Per te, un buono spesa Carrefour
di 100 euro
e si perpetua di telefonino in telefonino secondo il tipico
schema della catena di S. Antonio, nella
speranza che si tramuti in realtà. Il “buono spesa” sarebbe stato pensato per
celebrare i 60 anni di Carrefour. Peccato però che la catena di supermercati si
dichiari estranea alla vicenda, rivelando quindi in tutta la sua drammaticità
la bufala architettata.

Ormai la nuova frontiera
delle offerte allettanti corre sul filo del cellulare.

Come Adiconsum ti
consigliamo di:

·     
non farti
ingannare da offerte incredibili. Nessuno regala niente per niente

·     
prima di aderire
o cliccare su qualsivoglia link vai alla fonte. Nel caso in oggetto, ad
esempio, verifica la veridicità dell’operazione premio chiamando direttamente i
supermercati Carrefour. Il rischio è che potresti ritrovarti col telefonino/pc
“infettato”

·     
segnala ad
Adiconsum l’accaduto per ricevere l’opportuna assistenza.

DIVIETO DI VOLO PER LO SMARTPHONE SAMSUNG GALAXY NOTE 7

17 Ottobre 2016

Dopo il divieto di inserirlo nel bagaglio in stiva, dal 15
ottobre, lo smartphone Samsung Galaxy Note 7 non potrà essere portato neanche a
bordo. Il divieto vale in primis per le compagnie americane e per i voli
diretti negli Stati Uniti, in Canada e a Hong Kong.

 

Ma le disposizioni partite dal Ministero dei trasporti sono
state adottate da molti altri vettori quali Singapore Airlines, Air New Zealand, Qantas, British Airways
e la stessa Alitalia, nonché dalle compagnie del circuito Skyteam, quali Air
France, anche utilizzando forme meno restrittive del divieto, con annunci del
personale di bordo che richiamano i possessori a voler scollegare la batteria
dal telefono e a non ricaricarlo in alcuna maniera, neanche utilizzando le
batterie portatili (power-banck).

 

Le
disposizioni si sono rese necessarie per un problema alle batterie dello
smartphone coreano.

 

IMPORTANTE

Se
possiedi questo smartphone, il consiglio è di non portarlo con te in aereo o
comunque di visionare il sito della compagnia aerea per leggere le disposizioni
prese in tal senso. Sembra che la società stia allestendo negli aeroporti dei
punti di raccolta.

 

Il
consiglio è comunque quello di riconsegnare lo smartphone nel punto vendita in
cui si è acquistato. Si riavrà il rimborso totale di quanto speso oppure un Galaxy
S7/S7 edge
più la differenza di prezzo

 

 

Cogliamo l’occasione per ricordare quali sono i prodotti che
è vietato portare a bordo di un aereo:

·      
Pistole, armi da fuoco e altri
strumenti che sparano proiettili

·      
Dispositivi per stordire

·      
Oggetti dotati di una punta
acuminata o di un’estremità affilata

·      
Utensili da lavoro

·      
Corpi contundenti

·      
Sostanze e dispositivi esplosivi
e incendiari

·      
LAG (Liquidi, Aerosol e Gel).

L’OMS PUBBLICA I NUMERI E LE PATOLOGIE DELLE MORTI PER INQUINAMENTO

17 Ottobre 2016

Fino a diversi anni fa stilare una
classifica del genere era inimmaginabile, ma ormai le evidenze sono davanti ai
nostri occhi: 1 decesso su 4 è dovuto all’inquinamento.

 

Vediamola allora la classifica
stilata dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) delle morti dovute all’inquinamento
(in ordine decrescente):

·     
ictus

·     
cardiopatia ischemica

·     
lesioni involontarie (ad es. morti per incidenti
stradali)

·     
tumori

·     
malattie respiratorie croniche

·     
malattie diarroiche

·     
infezioni delle vie respiratorie

·     
condizioni neonatali

·     
malaria

·     
lesioni intenzionali (ad es. suicidi).

 

Le cause sono dovute sia ad
inquinamento atmosferico che all’acqua insalubre, ai servizi igienico-sanitari
scadenti, ad una non corretta gestione dei rifiuti ed altro ancora.

 

I Paesi con più decessi per
inquinamento sono quelli del Sud-est asiatico e del Pacifico occidentale con
medio e basso reddito seguiti dai Paesi africani, la regione europea, i Paesi dell’Est
del Mediterraneo, le due Americhe.

Se prendiamo in considerazione le
fasce di popolazione ad essere i più colpiti sono i bambini sotto i 5 anni e gli
adulti tra i 50 e i 75 anni.

 

ADICONSUM PER LA
MOBILITÀ SOSTENIBILE

Ad avviso di Adiconsum la lotta all’inquinamento passa anche
attraverso il sostegno alla mobilità sostenibile. Ce lo impongono sia il numero
dei decessi che gli accordi sul clima che prevedono un
drastico cambio di rotta a cominciare dalla riduzione delle emissioni di CO2,
PM10 e biossidi di azoto. 

Ecco perché Adiconsum ha chiesto ed ottenuto di
partecipare al Tavolo tecnico sulla
mobilità sostenibile
presso Palazzo Chigi e già da tempo ha sottoscritto un
importante Protocollo sulla
mobilità elettrica con il CEI-CIVES
(la Commissione Italiana Veicoli Elettrici a
batteria, ibridi e a Celle a combustibile del Comitato Elettrotecnico italiano)
nel cui ambito ha già attivato:

1.     un servizio di
domanda-risposta sui veicoli elettrici
. Le domande possono essere inviate:

·      via mail
all’indirizzo: autoelettriche@adiconsum.it

·      via facebook
tramite le nostre pagine Adiconsum nazionale e Consumatori di macchine elettriche/E-mobility

·      via twitter
tramite il nostro account @adiconsum

un questionario rivolto ai consumatori sulle possibili modalità di
ricarica domestica presenti nelle abitazioni residenziali condominiali e loro
pertinenze. Clicca qui per rispondere alle domande.


EQUITALIA: C’È TEMPO FINO AL 20 OTTOBRE PER RIACCEDERE ALLA RATEIZZAZIONE

17 Ottobre 2016

Sta
per scadere l’ultima chiamata per chi ha debiti con Equitalia o meglio per chi
è decaduto dalla rateizzazione, non avendo ottemperato come previsto al
pagamento di alcune rate entro il 30 giugno scorso.

 

Ecco
cosa devi fare e come sarà la nuova rateizzazione:

·    
entro, e non
oltre, giovedì 20 ottobre 2016, compila il Modulo
RR1

·    
il numero delle
nuove rate non potrà essere superiore a quelle approvate nella precedente
rateizzazione e comunque non potranno essere più di 72

·    
decadrai dal
beneficio della rateizzazione in caso di mancato pagamento di 2 rate anche non
consecutive

ATTENZIONE: Potrai
accedere alla nuova rateizzazione solo se:

·    
al momento di
presentazione della domanda hai pagato le rate scadute del precedente piano di
rateizzazione. 

 

IMPORTANTE:
Ricorda che fino alla presentazione della domanda, Equitalia ha facoltà
comunque di attivare le procedure per il recupero del credito vantato.

Inoltre, per
assistenza puoi contattare le sedi territoriali Adiconsum (clicca qui per scoprire quella più
vicina a te).


Se invece ti trovi in una situazione di sovraindebitamento,
contatta:

Fondo di prevenzione
del sovraindebitamento e dell’usura

gestito da Adiconsum, per conto del ministero dell’Economia

Lunedì e Venerdì dalle ore 10 alle ore 13
Mercoledì dalle ore 15 alle ore 17

Tel. 06 44170238 – Fax 06 44170230

e-mail: prevenzioneusura@adiconsum.it

Scarica
la domanda di accesso al Fondo

 

BONUS SOCIALE LUCE E GAS: PROSEGUONO GLI INCONTRI

16 Ottobre 2016

Dopo l’incontro
tenutosi lo scorso martedì 11 ottobre a Verona, il progetto “Bonus a sapersi”
farà tappa il prossimo Giovedì 20 ottobre a Catania.

La Campagna  di promozione e di informazione
sull’accesso al bonus sociale elettrico e del gas, è finanziata dalla CSEA-Cassa
per i servizi energetici ed ambientali (ex CCSE),  e condotta da 15 Associazioni Consumatori
iscritte al Consiglio Nazionale Consumatori ed Utenti (CNCU), tra cui Adiconsum.
Essa si articola in 75 incontri disseminati su tutto il territorio nazionale,
rivolti ad operatori locali di istituzioni, enti e organizzazioni senza fini di
lucro che operano con finalità socio-assistenziali per informare i consumatori dell’esistenza
e del funzionamento dei bonus.

All’incontro,
organizzato da Adiconsum, interverranno:

·     
Emanuele
Bonomo, Presidente di Adiconsum Catania

·     
Angelo
Villari, Assessore al Welfare del Comune di Catania

·     
Salvatore Nicosia,
Presidente di Federconsumatori Catania

·     
Vincenzo
Romeo, Presidente di Adiconsum Sicilia

·     
Carmen
Ferro, Presidente di Assoutenti Catania

·     
Alessandro
Maiocchi, Responsabile del Centro Studi di Adiconsum Sicilia.

·     
Maria Giuffrida,
Segretario generale di Federconsumatori Etna-Sud.

 

L’appuntamento
per i consumatori, istituzioni, operatori associazioni locali è:

 

Giovedì 20 ottobre 2016 – ore 16.00

Catania – Via Cardinale Dusmet, 14

Sala riunioni – Assessorato Armonia
Sociale e Welfare del Comune di Catania

 

 

Per maggiori info sul progetto, clicca qui


BUONI POSTALI FRUTTIFERI: POSTE TENUTA A VERSARE QUANTO RIPORTATO SUL BUONO

16 Ottobre 2016

Diverse
sono state i ricorsi vinti dalle varie sedi territoriali Adiconsum presentati
per conto di consumatori che avevano sottoscritto dei buoni fruttiferi postali
che al momento di riscuotere gli interessi maturati si sono visti corrispondere
da Poste un importo inferiore a quello pattuito. Riportiamo il caso di un
consumatore marchigiano, simile a quello di molti altri seguito dalle altre
sedi Adiconsum, che per veder riconosciuto un proprio diritto si è rivolto all’Adiconsum
di Ancona.

 

Come
negli altri casi, il consumatore sottoscriveva nel 2001 un buono fruttifero
postale, per la precisione appartenente alla serie AF. L’importo depositato di
10 milioni di lire, sarebbe dovuto raddoppiare dopo 9 anni e 6 mesi e
triplicare dopo 14 anni, al lordo delle ritenute erariali.

 

Alla
scadere dei 14 anni il consumatore recatosi all’ufficio postale apprende che invece
di ricevere 15.493, 71 euro, ne avrebbe ricevuti solo 6.972, 17, non secondo
quindi le “regole” della serie AF, ma di quelle della AA1.

 

Dopo
aver reclamato inutilmente presso Poste, il consumatore si rivolgeva all’Adiconsum
Ancona, la quale presentava ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario, richiamando
la sentenza della Corte di Cassazione n. 13979 del 15 giugno 2007, che stabilisce
che “il vincolo contrattuale tra emittente e sottoscrittore dei tioli è
destinato a formarsi proprio sulla base dei dati risultanti dall’esito dal
testo dei buoni di volta in volta sottoscritti”.

L’Arbitro
accoglieva il ricorso e condannava Poste a corrispondere al consumatore la
cifra pattuita.

 

L’invito
ai consumatori in casi di questo tipo è quello di rivolgersi alle sedi
territoriali Adiconsum per verificare effettivamente la correttezza dell’importo
da riscuotere.

UN DECRETO PER MANGIMI SICURI

16 Ottobre 2016

Il Consiglio dei Ministri nei
giorni scorsi ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo
recante disciplina sanzionatoria per le violazioni delle disposizioni di cui al
regolamento (CE) n. 767/2009 del 13 luglio 2009 sull’immissione e sull’uso dei
mangimi.

Nello specifico, il provvedimento
stabilisce che le sanzioni saranno applicate al responsabile di etichettatura o
all’operatore del settore dei mangimi. Saranno previste sanzioni specifiche per
l’uso ingannevole di claim e dell’etichettatura facoltativa in genere. Saranno,
inoltre, modulate le sanzioni per il mancato rispetto delle tolleranze di
etichettatura, a seconda che si tratti di una discrepanza dei tenori analitici
(ceneri, fibra etc.) o dei livelli di additivi.

Verranno poi previste sanzioni più
gravi per le condotte che compromettono la sicurezza dei mangimi, quali
l’immissione sul mercato di mangimi contaminati senza le indicazioni di
etichettatura previste o di materiali soggetti a divieto di utilizzo nei
mangimi.

TIMBRARE IL CARTELLINO CON UN’APP? IL GARANTE DICE SÌ, MA CON GARANZIE

16 Ottobre 2016

Si può timbrare il cartellino con una app, ma occorre rispettare regole ben precise. L’azione permetterà alle
società di sapere quando i lavoratori inizieranno e termineranno la propria
attività. Ma anche di verificare la presenza di queste persone nelle sedi
staccate attraverso li servizi di geolocalizzazione.

La delibera giunge in
seguito alla richiesta inoltrata da due società appartenenti a un gruppo che si
occupa di ricerca, selezione e somministrazione di lavoro a tempo determinato.

Per il Garante della privacy lo strumento di
controllo non lede la riservatezza dei dipendenti
: è fondamentale però
che l’app segnali al lavoratore quando il servizio di tracking geografico sarà
in funzione.

Prima
dell’avvio del nuovo sistema di accertamento delle presenze, peraltro, i
dipendenti dovranno ricevere un’informativa sull’applicazione (con la tipologia
dei dati trattati, le finalità e modalità del trattamento, i tempi di
conservazione, la natura facoltativa della cosa, i soggetti che possono venire
a conoscenza dei dati in qualità di responsabili o incaricati del trattamento).
Le società dovranno, infine, adottare tutte le misure di sicurezza previste dalla normativa per
preservare l’integrità dei dati e l’accesso a persone non autorizzate.


L’app verrà
installata su smartphone di proprietà delle compagnie e
funzionerà come una sorta di badge virtuale, da timbrare con un tocco per
rilevare l’inizio e la fine della giornata lavorativa. Ad ogni modo, i
dipendenti saranno liberi di rifiutare l’applicazione anche se il cellulare è
fornito loro dall’azienda.

TUTTO QUELLO CHE NON SAPPIAMO DI WHATSAPP…

16 Ottobre 2016

È tra le app più diffuse, eppure, quanto conosciamo dei suoi
termini di utilizzo? Quali sono gli usi non consentiti?

 

Ecco i principali:

·     
divieto di uso di whatsapp per i minori di 16
anni

·     
divieto di messaggi con contenuto pornografico, razzista,
offensivo, minaccioso, diffamatorio, illegale in generale

·     
divieto in alcuni Paesi (ad es. quelli
sottoposti ad embargo dagli Stati Uniti).

 

Un’altra cosa che la maggior parte degli utenti non sa è che
accettando le condizioni d’uso, il
responsabile dei contenuti pubblicati è sempre e solo il consumatore
e non
Whatsapp!

FRODI ON LINE, CONDANNATE DUE BANCHE

15 Ottobre 2016

Le frodi
tramite furto di identità sono numerose, soprattutto in ambito Internet
Banking. Per fortuna esistono gli strumenti legali per difendersi. Una recente
pronuncia del Tribunale di Roma ha confermato l’orientamento indicato dalla
Cassazione condannando due banche online alla restituzione del maltolto e al pagamento di 20.000 euro
per danni, in favore di un correntista frodato.

Nel caso in
questione i malfattori avevano clonato la carta d’identità del titolare del
conto e acquisito il numero di cellulare del correntista: con una semplice
autocertificazione di smarrimento, avevano ottenuto una SIM Card sostitutiva e aperto
a nome della vittima un conto online presso altro istituto bancario, spostando
il deposito dal primo al secondo conto e successivamente verso ulteriori conti.

Il correntista frodato ha disconosciuto tempestivamente le operazioni
illecite compiute sul proprio conto, denunciando l’evento e il danno. Le due
banche, invece, non sono state in grado di provare che i loro sistemi di
sicurezza fossero efficaci ed i processi conformi alla legge sulla
privacy D.lgs. 196/2003, al decreto legislativo sui servizi di
pagamento nel mercato interno D.lgs 11/10 e al codice
civile art. 2050 attività pericolose e 2049
responsabilità dei padroni e committenti
). Anzi, nel giudizio è emerso il
contrario.

Queste sentenze hanno dato spazio applicativo alle norme – quali il Codice Privacy e
il decreto legislativo n. 10/11 sui sistemi di pagamento online – che impongono
alle aziende (in
particolare gli istituti bancari) di predisporre adeguati sistemi di sicurezza informatica e dimostrare, in
caso di illeciti, di non avere alcuna responsabilità. Dunque, il correntista può
limitarsi alla denuncia tempestiva
dell’illegittima e non riconosciuta operazione bancaria.

NORME PIÙ SEVERE PER I MATERIALI A CONTATTO CON ALIMENTI

15 Ottobre 2016

Il Parlamento di Bruxelles, con una
mozione non vincolante, ha chiesto norme di sicurezza a livello UE più severe
per i materiali a contatto con gli alimenti, come quelli utilizzati negli imballaggi,
gli utensili da cucina e le stoviglie.

Solo alcuni di questi materiali, come le
materie plastiche e le ceramiche, sono stati completamente testati per la
sicurezza e la salute pubblica. Altri materiali come vernici, smalti,
inchiostri e adesivi non sono coperti dalle norme UE e devono ancora essere
sottoposti a test. E, secondo i deputati, le sostanze chimiche provenienti da
questi materiali potrebbero mettere in pericolo la salute umana o modificare la
composizione dei prodotti alimentari.

Il regolamento attuale permette accordi
su 17 sostanze, ma solo quattro di queste, al momento, sono armonizzate a
livello UE. Il resto è di competenza degli Stati membri. Ciò significa che il
mercato unico non è un mercato unico: alcuni paesi hanno standard elevati,
altri standard bassi

QUANDO IL DANNO DA MANCATO UTILIZZO DI IMMOBILE NON È RISARCIBILE

14 Ottobre 2016

Il danno da mancato utilizzo di un immobile in cui si sono verificate delle
infiltrazioni non è sempre risarcibile.

Il
proprietario che ha subito infiltrazioni in casa può chiedere il risarcimento
di questo danno solo se prova che l’abbandono dell’immobile è stato reso
necessario da oggettive
malsane condizioni che rendono l’immobile di fatto inabitabile.

 

Richiamandosi ad una sentenza della Corte di Cassazione
i giudici hanno respinto una domanda di risarcimento per il mancato utilizzo dell’immobile da
parte dei ricorrenti che a causa di infiltrazioni avevano effettivamente lasciato la casa, ma hanno
considerato l’abbandono dell’alloggio come un volontario abbandono della casa e
quindi, come tale, non risarcibile.

DIRITTI DEI CONSUMATORI: VERSO UNA REVISIONE DELLA DIRETTIVA EUROPEA

14 Ottobre 2016

A due
anni dalla sua entrata in vigore, nel 2014, la direttiva europea sui diritti
dei consumatori ha già bisogno di una revisione? Per rispondere a questa
domanda, la Commissione Ue ha chiesto al Comitato economico e sociale europeo
(Cese) di stilare un rapporto individuando le eventuali criticità della
normativa e le possibili correzioni da adottare.

Le
maggiori criticità emerse dalle consultazioni effettuate dal Cese con imprese e
associazioni dei consumatori riguardano le clausole
precontrattuali
. È un elemento segnalato tanto dai consumatori, i quali
trovano spesso troppo lunghi e complessi i documenti informativi obbligatori,
quanto dalle aziende che, spesso non hanno al loro interno le competenze
necessarie per redigere l’informativa. 
La richiesta è dunque di una semplificazione di questo aspetto,
mantenendo gli stessi diritti per i consumatori.

Il
secondo aspetto critico, è la prospettiva delle piattaforme online, sulle quali sarà necessaria una riflessione,
per coniugare il beneficio che queste portano, cioè l’accesso a servizi che i
consumatori non avrebbero senza queste piattaforme, con l’esigenza di tutela
dei diritti.

Anche
la Commissione dal canto suo ha deciso che occorrerà intervenire per eliminare
sovrapposizioni tra diverse direttive in materia di diritti dei consumatori,
quali quelle sui prezzi, sulle pratiche commerciali abusive, sulla pubblicità ingannevole, razionalizzando
queste norme in un testo unico

IVASS: VERSO CONTRATTI DI ASSICURAZIONE PIÙ SEMPLICI E PIÙ CHIARI

13 Ottobre 2016

Contratti di
assicurazione più semplici, chiari e coerenti, eliminando sovrapposizioni e
ridondanze, introducendo un linguaggio chiaroe comprensibileperunassicuratomedio,ammodernando icontenutiperrenderlicoerenticon l’evoluzione del contestosociale:  su questo
obiettivo si concentra l’attenzione di IVASS che, traendospuntodaireclamipresentatidagliassicuratiedallesegnalazionipervenuteal Contact Center, ha individuato una serie di aree su cui intervenire. 

L’iniziativasiinseriscenelsolcogiàtracciatoconilavorisullasemplificazionedellanotainformativadeiramidanni,secondounapprocciobasatosulconfrontoconidiversiattori coinvoltinelprocessoconl’obiettivodimigliorarelerelazionitraimprese,intermediarie consumatori.

Essenziale sarà
il contributo dei diversi stakeholder per arrivare alla elaborazionedi contenuti contrattuali caratterizzati
da un numero limitato di clausole semplici, chiaree univoche.

La
modernizzazione del mercato assicurativo passa anche attraverso la suasemplificazione. Ilrisultatosaràunamaggioreconsapevolezzadelconsumatoresulcontenutodellapolizza
chehaacquistatoesulleeffettivecoperturedicuipotràbeneficiare,conunasensibile riduzione del contenzioso, con
positivi riflessi in termini di crescita del mercatoassicurativo.

L’Istitutohainoltreannunciatol’avviodiunaindaginesullepolizzevita“dormienti”,ossia quelle polizze per cui i
beneficiari, spesso ignari di esserlo, non hanno richiesto, aldecesso dei loro cari, alcuna liquidazione
e le cui somme giacciono presso le 
impresedi assicurazione in
attesa dellaprescrizione.

È importante che
le somme risparmiate debbano andare ai legittimi beneficiari rispettandola volontà di chi ha compiuto un atto
previdenziale a tutela dei propricari.

In questo
contesto la nuova indagine intende innanzitutto fotografare la dimensionedel fenomenointerminidinumerodipolizzeecapitali“dormienti”eacquisireinformazionisui processi posti in essere dalle imprese per verificare i
decessi dei propri assicurati, identificare e rintracciare i beneficiari. 

L’obiettivo finale è quello di individuarepossibili correttivi e formulare proposte, anche legislative, per
rendere il sistema di ricercadei
beneficiari più efficiente e garantire che le somme vadano a chi ne hadiritto.

CEDOLARE SECCA PER LOCAZIONE A USO NON ABITATIVO, VIA LIBERA DAL MEF

13 Ottobre 2016

Presto
anche per i locali commerciali sarà possibile effettuare contratti con cedolare
secca, che prevedono canoni agevolati in cambio di sgravi fiscali  per il proprietario.

La
Commissione Finanze della Camera ha infatti approvato una risoluzione che prevede
l’estensione del regime agevolato della cedolare secca anche per le locazioni a
uso non abitativo. Sulla risoluzione è arrivato il parere favorevole del ministero dell’Economia.

La
risoluzione impegna il Governo “a valutare l’opportunità di rivedere la
disciplina tributaria applicabile al mercato delle locazioni non residenziali, in particolare per prevedere
strumenti a favore dei piccoli proprietari di immobili di modeste dimensioni
destinati a locazioni non residenziali, verificando in particolare, in tale
prospettiva, l’eventualità di estendere le norme attualmente in vigore sulla
cedolare secca anche alle locazioni ad uso diverso dall’abitazione.”

Nelle
premesse, infatti, si dice che alla luce “dei positivi risultati
derivanti dall’attuazione dello strumento della cedolare secca nel settore
residenziale, appare più che opportuno estendere tale misura anche alle
locazioni commerciali e istituire contratti a canone agevolato, con relativo
sgravio fiscale per il proprietario, a un comparto, quello aziendale, legato
ancora alle normative e alle tipologie contrattuali degli anni Ottanta”.

FESTIVAL DELLE GENERAZIONI: ADICONSUM PRESENTE!

13 Ottobre 2016

Da giovedì 13 ottobre e fino a
sabato 15 ottobre a Firenze si terrà la seconda edizione del Festival delle
Generazioni dal titolo “Oltre le frontiere: generazioni e culture”.

 

Al Festival partecipano oltre 150
realtà, fra personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura, politici,
economisti ed esperti della finanza, docenti universitari, sociologi,
giornalisti e scrittori.

 

Anche Adiconsum sarà presente in
rappresentanza dei consumatori con un proprio stand nella sezione “Il Dono
delle Idee”.

 

Che cosa troverete? Oltre alle
nostre pubblicazioni che potrete ritirare GRATUITAMENTE, sarà anche possibile
iscriversi ad Adiconsum ed avere diritto di ricevere per un anno la nostra assistenza
per qualsiasi problematica che dovesse insorgere in materia di consumo (bollette
pazze, problemi con la banca, le assicurazioni, i trasporti, ecc.).

 

 

Non mancate all’appuntamento!

Vi aspettiamo a Firenze, in Piazza S. Croce

dal 13 ottobre (ore 15.00-20.00) al 15 ottobre (ore 9.00-20.00)


RISARCIMENTO DANNI PER PADRE ASSENTE

11 Ottobre 2016

Non basta assolvere al dovere del mantenimento: se il padre risulta assente dalla vita del
figlio è tenuto al risarcimento del danno fin dalla nascita. Lo ha
affermato il tribunale di Cassino, con una recente sentenza  che ha condannato un papà a risarcire alla
figlia, naturale, ormai adolescente, 52mila euro a titolo di danno non
patrimoniale per non
essere stato praticamente mai presente nel corso della sua vita, pur essendo in
regola con il pagamento del mantenimento.

Il giudice, muovendosi nel
solco dell’orientamento della giurisprudenza di legittimità,  ha accolto le richieste della madre
ricorrente perché il disinteresse
dimostrato da un genitore nei confronti di un figlio,  “determina un’immancabile ferita di
quei diritti nascenti dal rapporto di filiazione, che trovano nella carta
costituzionale e nelle norme di natura internazionale recepite nel nostro ordinamento
un elevato grado di riconoscimento e di tutela”

ATTI OSCENI IN LUOGO PUBBLICO, OGGI SI RISCHIA SOLO UNA MULTA

11 Ottobre 2016

Non costituiscono più reato gli atti
osceni in luogo pubblico a seguito della depenalizzazione avvenuta
quest’anno. È quanto chiarito dalla Cassazione con una recente sentenza che
ha dichiarato nulla la condanna a tre mesi di reclusione ad una coppia sorpresa
a fare sesso in auto in una pubblica via in area illuminata.

In verità, la sanzione economica è piuttosto elevata e va da 5.000 a 30.000
euro. In più, non trattandosi di procedimento penale, non si potrà più
sfruttare – come spesso succedeva in passato – la prescrizione
del reato quando il processo prendeva per le lunghe. La logica,
infatti, delle sanzioni amministrative è opposta: «prima paghi e poi, eventualmente,
fai ricorso».

Chi ha riportato, sino ad oggi, una condanna per aver fatto sesso in luogo pubblico o
in un’auto non adeguatamente appartata può ancora chiedere l’annullamento della
sentenza di condanna già riportata se questa non è divenuta definitiva: la
depenalizzazione ha, infatti, effetti
retroattivi e cancella le condanne già inflitte

VALUTAZIONE SUL GLIFOSATO, EFSA RENDERÀ NOTI I DATI

10 Ottobre 2016

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) metterà a
disposizione i dati grezzi, sinora segreti, utilizzati nella sua valutazione
della sicurezza del glifosato pubblicata nel 2015, secondo cui è “improbabile”
che l’erbicida sia cancerogeno. La valutazione dell’Efsa si era contrapposta
a quella dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro
(Iarc) dell’Organizzazione mondiale della sanità, secondo la quale il
glifosato è “probabilmente cancerogeno”.

L’Efsa aveva quindi
ricevuto richiesta di accesso agli atti da parte di quattro europarlamentari
che domandavano l’accesso a tutti i documenti
soprattutto quelli presentati dall’industria, non resi pubblici perché
contenenti informazioni sensibili.

Combinando
queste informazioni con documenti già resi pubblici “scienziati autonomi potranno
esaminare in profondità – spiega una nota dell’Autorità con sede a Parma – la
valutazione del glifosato condotta dall’Efsa e dagli Stati membri”.

PARLAMENTO EUROPEO: NO AD ALTRI 5 PRODOTTI OGM

10 Ottobre 2016

La plenaria del Parlamento Europeo è tornata ad opporsi, con una
risoluzione non vincolante, approvata con 375 sì, 193 no e 36 astenuti, alla
possibile autorizzazione da parte della Commissione europea alla coltivazione
nella Ue di cinque prodotti OGM: i mais Bt11 e 1507, i semi ed i prodotti del
mais MON810 ed il cotone resistente al glifosato.

 

Con la risoluzione ‘bipartisan’, il Parlamento europeo ha
ribadito l’appello per una riforma della procedura di autorizzazione degli Ogm
nella Ue che in pratica lascia la scelta ai singoli Stati membri, una posizione
presa dall’ottobre 2015. Anche se le risoluzioni – tutte approvate per alzata di mano
– sono non vincolanti, il messaggio politico mandato dall’Eurocamera è di
totale contrarietà alle scelte dell’esecutivo comunitario in materia.  

 

Non è la
prima volta che si consuma lo strappo tra Commissione e Parlamento sugli ogm.
Lo scorso anno, il 28 ottobre 2015, l’Aula riunita in sessione plenaria bocciò
un progetto di legge comunitaria che prevedeva la possibilità per i singoli
Stati di limitare o vietare la vendita e l’utilizzo sul proprio territorio di
alimenti o mangimi Ogm già approvati a livello Ue. A livello comunitario può
essere consentito il prodotto ogm, con via libera legato però all’utilizzo che
se ne fa a livello nazionale. Si temeva una restrizione del mercato unico tra
favorevoli e contrari al bio-tech. Il Parlamento è tornato oggi a chiedere un
cambio delle regole. In particolare l’Aula ha nuovamente criticato il processo
di autorizzazione, di cui è responsabile l’esecutivo comunitario «senza il
sostegno dei pareri dei comitati degli Stati membri. Un modo di fare che
«avrebbe dovuto essere un’eccezione, ma è di fatto diventata la norma»

INFLUENZA 2016, LE RACCOMANDAZIONI DEL MINISTRO DELLA SALUTE

9 Ottobre 2016

Si avvicina l’arrivo dell’influenza 2016 che metterà a letto
quest’anno, secondo gli esperti, circa 7 milioni di italiani.

Infezioni alle vie respiratorie, con tosse e
mal di gola, febbre anche alta, mal di testa e dolori alle articolazioni:
questi i sintomi. Tutte cose che nella passata stagione hanno fatto passare in
media sei giorni a letto a chi è stato colpito dall’influenza.

I medici di famiglia, l’Istituto superiore di sanità sono
intervenuti per raccomandare il vaccino, quest’anno più che mai necessario soprattutto se si appartiene a una categoria a
rischio: ultrasessantacinquenni, diabetici, immunodepressi, cardiopatici,
malati oncologici, donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza.
Sull’influenza di questo inverno e sui vaccini è intervenuta la ministra
Lorenzin dichiarando che si riscontra un sensibile calo della copertura
vaccinale anche contro l’influenza, che mette a rischio la salute delle nostre
popolazioni.

Secondo stime dell’Istituto superiore di sanità,
ogni anno l’influenza provoca la morte di ottomila persone, soprattutto
anziani, per le complicazioni, come polmonite e broncopolmonite, insorte dopo
aver contratto il virus.

GRANO: IN ARRIVO IL DECRETO PER L’ETICHETTATURA DI ORIGINE OBBLIGATORIA

9 Ottobre 2016

L’Italia è il
principale produttore europeo di grano duro, destinato alla pasta con 4,8
milioni di tonnellate su una superficie coltivata, pari a circa 1,3 milioni di
ettari, ma sono ben 2,3 milioni di tonnellate di grano duro che arrivano
dall’estero e, di queste oltre la metà – per un totale di 1,2 milioni di
tonnellate – arrivano dal Canada. E i consumatori non lo sanno.

La trasparenza in etichetta è invece l’unica
strada per bloccare le speculazioni sulla pelle degli agricoltori, costretti
oggi a vendere con i prezzi di vent’anni fa, e per garantire ai consumatori la
salubrità di quello che arriva nel piatto.

In questo
contesto non si può non apprezzare l’impegno del premier Renzi che, quando è stata posta l’attenzione sul dare subito la rintracciabilità in
etichetta a pane, pasta e prodotti da forno, ha dichiarato che “occorrerà
mettersi d’accordo con l’industria affinché
il prodotto 100% italiano venga riconosciuto e non venga pagato come vent’anni
fa. Su questo prendo un impegno, anche se non sarà facile”.

IVASS, TARIFFE RC AUTO IN CALO

8 Ottobre 2016

Le tariffe Rc auto nel 2016 hanno finalmente ingranato la
retromarcia, soprattutto nel Sud Italia. Lo registra l’Ivass, l’organo di
vigilanza del settore assicurativo, nel bollettino statistico che esamina le
tariffe in tutta Italia nel primo semestre del 2016.

 

Il premio medio per la garanzia r.c. auto
nel secondo trimestre 2016 è pari a 421 euro, riducendosi dell’1 per cento su
base trimestrale e del -6,4 per cento su base annua. Ed è il Mezzogiorno, dove
si continuano ad avere i prezzi più elevati, a registrare la contrazione più
consistente.

 

Le riduzioni su base annua più elevate si
riscontrano tra le compagnie di media dimensione e tra quelle che si avvalgono
della rete telematica come canale distributivo. Il fenomeno, nel rapporto dell’Ivass, è spiegato con la
crescente diffusione della scatola nera, cioè del dispositivo che consente di
registrare i dati relativi ai sinistri accertando le responsabilità. Ben il
16,2 per cento dei contratti stipulati nel secondo trimestre del 2016 contiene
clausole legate alla scatola nera, che è maggiormente diffusa nelle province in
cui il prezzo della copertura r.c. auto è più elevato.

SCENDE BOLLETTA LUCE, MA SALE GAS

8 Ottobre 2016

Da ottobre scende la bolletta
dell’elettricità, ma sale quella del gas. In particolare, per la famiglia-tipo, cioè con consumi medi energia elettrica 2.700 kWh
all’anno e una potenza impegnata di 3 kW, la bolletta dell’elettricità
registrerà un calo dell’1,1%, mentre
per il gas l’aggiustamento sarà di +1,7%.

 

È quanto prevede l’Autorità
per l’Energia nell’aggiornamento delle condizioni economiche di riferimento per
le famiglie e i piccoli consumatori in tutela per il quarto trimestre 2016. Nel
dettaglio, per l’elettricità, la spesa per la famiglia-tipo nell’anno (compreso
tra l’1 gennaio 2016 e il 31 dicembre 2016) sarà di 499 euro, con un calo del
-1,1% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1 gennaio 2015 – 31
dicembre 2015), corrispondente ad un risparmio di 5 euro. Per il gas la spesa
della famiglia tipo nello stesso periodo sarà di circa 1.033 euro, con una
riduzione del 8,1%, corrispondente a un risparmio di 91 euro rispetto all’anno
scorrevole. In totale, quindi, la famiglia tipo per energia elettrica e gas nel
2016 spenderà 96 euro in meno rispetto a quanto speso nel 2015

MOBILITÀ SOSTENIBILE: OGGI ADICONSUM AL TAVOLO TECNICO A PALAZZO CHIGI

6 Ottobre 2016

Come annunciato su questo sito nell’articolo
del 21 settembre scorso, parlare di mobilità sostenibile senza tener conto dei
consumatori non ha senso, in quanto la mobilità è un nostro diritto.

Per questo avevamo inviato una lettera al
Presidente del Consiglio Matteo Renzi e ai ministri competenti (Infrastrutture
e trasporti, Ambiente e Sviluppo Economico) per chiedere di essere convocati
alle riunioni del Tavolo tecnico sulla Mobilità sostenibile, presieduto dal
Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio, Raffaele Tiscar.

La nostra richiesta è stata accolta ed oggi Giovedì
6 ottobre siamo stati convocati a Palazzo Chigi all’incontro del Tavolo tecnico
che deve definire la nuova versione del documento Road Map della mobilità
sostenibile, il documento di policy che dovrà aiutare i decisori a definire una
strategia nazionale per lo switch-off del carbone e suoi derivati.

Adiconsum è particolarmente sensibile al tema della
mobilità sostenibile in generale e della mobilità elettrica in particolare,
tanto che ha:

·     
siglato un protocollo sulla
mobilità elettrica con il CEI-CIVES
(la Commissione Italiana Veicoli
Elettrici a batteria, ibridi e a Celle a combustibile del Comitato
Elettrotecnico italiano) ed in tale ambito:

·     
ha
attivato un servizio di domanda-risposta sui veicoli elettrici

ü 
via mail all’indirizzo: autoelettriche@adiconsum.it

ü 
via facebook tramite le nostre pagine
Adiconsum nazionale e Consumatori di macchine
elettriche/E-mobility

ü  via
twitter tramite il nostro account @adiconsum

Ø 
ha lanciato
un questionario
rivolto ai consumatori sulle possibili modalità di ricarica
domestica presenti nelle abitazioni residenziali condominiali e loro
pertinenze.

RISCALDAMENTI: SI PARTE IL 15 OTTOBRE

5 Ottobre 2016

Dal 15 ottobre, che quest’anno cade di
domenica,  via libera all’accensione dei
riscaldamenti centralizzati, almeno per i residenti nei Comuni che rientrano
nella zona climatica E. In questa zona, l’accensione non dovrà superare le 14
ore al giorno fino al 15 aprile prossimo. Nessuna data di accensione né di
spegnimento per quei Comuni appartenenti alla zona climatica F né per coloro
che utilizzano la caldaietta autonoma per riscaldare la propria casa.

Quest’anno, inoltre, l’accensione dei riscaldamenti
centralizzati comporterà delle novità in termini di costi. Infatti, con
l’installazione dei contabilizzatori di calore e delle termovalvole, il calcolo
del riscaldamento non terrà più conto dei millesimi di proprietà, ma
dell’effettivo consumo.

Comunque, la durata e l’accensione dei termosifoni dipendono
dalla zona climatica assegnata ai vari Comuni. Se non sai a quale zona climatica appartiene il tuo
Comune, clicca quiper scoprirlo!

I sindaci hanno comunque la facoltà di ampliare o
ridurre la durata dell’accensione, a seconda delle condizioni climatiche, con
apposita ordinanza.  I responsabili degli
impianti, come gli amministratori di condominio, senza bisogno di via libera
dei Comuni, possono decidere l’accensione o lo spegnimento nei mesi non
regolati, ma per un massimo di 7 ore al dì

Alcuni consigli per risparmiare sulla spesa del
riscaldamento:

·     
manutenere
correttamente gli impianti

·     
scegliere la
giusta temperatura (20-22°C)

·     
rispettare il
numero di ore di accensione

·     
ridurre la
dispersione del calore, applicando ad esempio dei pannelli riflettenti tra muro
e termosifone, schermando le finestre con le persiane non opponendo ostacoli né
davanti né sopra i termosifoni

·     
dotarsi di
impianti energeticamente efficienti.

  • INFO CONSUMATORI
  • NEWS
  • 4 BANCHE: I DATI AGGIORNATI SU N° REALE OBBLIGAZIONISTI E INDENNIZZI FORFETTARI

4 BANCHE: I DATI AGGIORNATI SU N° REALE OBBLIGAZIONISTI E INDENNIZZI FORFETTARI

5 Ottobre 2016

A seguito della diffusione di notizie non corrette
relative alla vicenda delle 4 banche ed in particolare al numero totale degli
obbligazionisti interessati al Fondo di solidarietà, detenuto dal Fondo interbancario
di tutela dei depositi (FITD), e al numero di quanti hanno già ricevuto
l’indennizzo, come ci è stato comunicato lo scorso 14 settembre nell’incontro
avuto col presidente delle 4 banche, Roberto Nicastro, al Tavolo preposto al
quale Adiconsum partecipa per assistere i consumatori coinvolti, i numeri aggiornati
sono i seguenti:

·     
circa 10.000
gli obbligazionisti interessati

·     
circa 1.500
gli obbligazionisti che al momento hanno ricevuto l’indennizzo forfettario. I
primi indennizzi sono partiti circa 10 giorni fa. Ora che sono stati avviati,
verranno smaltiti settimana per settimana.

Ricordiamo i criteri per la richiesta degli
indennizzi forfettari.

1.  
la data del 12
giugno 2014

2.  
il valore del
patrimonio.

 

Per conoscere il funzionamento del fondo di
solidarietà, leggi il nostro ARTICOLO


PACCHI NON CONSEGNATI DAL CORRIERE “SDA”: ISTRUZIONI PER L’USO

4 Ottobre 2016

Sono numerosissime le segnalazioni, arrivate sia alle
nostre sedi territoriali che sulla nostra pagina facebookdi consumatori che aspettano ormai anche da più di
20 giorni la consegna dei pacchi, regolarmente pagati, da parte del corriere
SDA, società controllata di Poste italiane, che effettua consegne per Poste, ma
anche per Amazon. Il blocco è dovuto all’agitazione di una sigla sindacale.

Adiconsum, che ha
già preso contatti con Poste italiane sull’annosa vicenda, ha messo a punto delle “Istruzioni per l’uso”, rivolte
a tutti i consumatori coinvolti nella vicenda.


CASO 1

I consumatori che hanno inviato un pacco, tramite
gli sportelli di Poste Italiane, che non è stato recapitato al destinatario,
devono, dopo aver inviato un reclamo a Poste Italiane, rivolgersi alle sedi
territoriali Adiconsum e chiedere di attivare la conciliazione paritetica.


CASO 2

I consumatori che hanno acquistato un bene online devono
contattare l’azienda. Per assistenza, possono, comunque, rivolgersi alle sedi
territoriali Adiconsum.

Invitiamo tutti consumatori interessati a seguirci sui nostri social
e a rivolgersi alle nostre
sedi territoriali per segnalare il loro caso ed attivare la conciliazione.


GUERRA ALL’ACARO NELLE NOSTRE CASE

4 Ottobre 2016

Non ne siamo coscienti fino a che non ne diventiamo
allergici, ma l’acaro della polvere è un inquilino delle nostre case e un
nostro convivente da sempre. Fa parte del phylum dagli artropodi che contiene
il maggior numero di specie classificate. Abita la Terra da 300 milioni di
anni.

 

Dove
abita

Si trova a tutte le latitudini in: materassi, lenzuola,
coperte, cuscini, tappeti, tende, mobili imbotti, moquette, ambienti
iperriscaldati.


Di cosa
si ciba

Di desquamazioni della pelle umana e di insetti. Prolifera
nella polvere. Suoi alleati sono un mix ottimale di umidità, temperatura e
nutrimento.

Mantenere la temperatura all’interno della casa tra
18-20°C; utilizzare un deumidificatore per ridurre l’umidità presente.


Come si
combatte

Suoi nemici dichiarati sono il sole e il freddo,
quindi:

·     
cambiare le
lenzuola 1 volta a settimana e lavarle a 60 °C

·     
far prendere
aria al letto

·     
no a piumoni
di piume naturali

·     
meglio una
rete a doghe di legno, più semplice da manutenere

·     
sì al parquet
come pavimento, no alla moquette

·     
ridurre la
presenza di giornali, libri, giocattoli di peluche, grandi accumulatori di
polvere.

 

Regola
generale

Preferire, insomma, tutto ciò che non accumula
polvere e che si può pulire facilmente, naturalmente con un panno leggermente
umido che raccolga bene la polvere e non la faccia alzare per tutta casa o con
l’aspirapolvere dotato di sacchetti con filtro HEPA, quelli altamente
efficienti nel bloccare il passaggio di particelle solide.


IMPORTANTE:
Purtroppo
l’allergia all’acaro della polvere non dà tregua in alcun periodo dell’acaro. Ricordiamo,
poi, che nella stagione autunnale essa si intensifica, in quanto è in questa
stagione che l’acaro si riproduce.


QUANDO IL TELEVISORE PROPRIO NON VA: LA DISAVVENTURA DI FABRIZIO

4 Ottobre 2016

Ritorniamo a parlare del tema della garanzia che
insiste sui beni di consumo, partendo dalla disavventura capitata a Fabrizio
che l’ha condivisa sulla nostra pagina
facebook
.

Il televisore acquistato da Fabrizio non ha mai
funzionato un granché, tanto che più volte lui stesso l’ha portato in
assistenza, ma invano. Nel frattempo è scaduta la garanzia sia quella legale
che del produttore, che fare?

Diciamo subito che il televisore, nel periodo di
garanzia, non doveva essere portato al Centro Assistenza, ma riportato al
venditore, ossia riportato nel negozio dove si era acquistato. Perché tutto
questo?

Cerchiamo di dare alcune informazioni base sulle
garanzie. Le garanzie necessarie sono 2:

·     
la garanzia
legale

·     
la garanzia
del produttore/costruttore.


La
garanzia legale

È la garanzia prevista dalla legge e dura 24 mesi.
In caso di non conformità di un prodotto, il consumatore ha 24 mesi di tempo
per riportare al venditore (Codice del Consumo, articoli 128 e
ss. )


Nei
confronti di chi può essere fatta valere

Il consumatore può far valere i propri diritti in materia di garanzia
legale di conformità rivolgendosi direttamente al VENDITORE del bene, anche se
diverso dal produttore.


Contenuto della garanzia
legale

In presenza di
un vizio di conformità, il consumatore ha diritto, a sua scelta, alla riparazione o sostituzione del bene
difettoso da parte del venditore, senza addebito di spese, salvo che il rimedio
richiesto sia impossibile o eccessivamente oneroso rispetto all’altro. Se
sostituzione o riparazione non sono possibili il consumatore ha comunque
diritto alla riduzione del prezzo o ad
avere indietro una somma
, commisurata al valore del bene, a fronte della
restituzione al venditore del prodotto difettoso.


Durata della garanzia legale

La garanzia
legale dura due anni dalla consegna del bene e deve essere fatta valere dal
consumatore entro due mesi dalla scoperta del difetto: occorre quindi conservare
sempre la prova di acquisto (ricevuta fiscale o scontrino di cui si consiglia
di fare subito una fotocopia perché le carte termiche degli scontrini possono
scolorirsi con il tempo). Clausole che limitano la durata della garanzia legale
o la escludono inserite nel contratto sono vessatorie e determinano la nullità
del contratto stesso.


I consigli di Adiconsum per far valere la garanzia prevista dalla legge.

  • Se la garanzia è
    ancora valida NON RIVOLGERTI  al
    centro di assistenza. La prima cosa da fare, invece, è quella di portare
    il bene difettoso da chi l’ha venduto entro due mesi dalla scoperta del
    guasto
  • Per una maggiore
    tutela, oltre alla richiesta verbale, fai seguire una richiesta scritta
    inviando al negoziante una raccomandata con ricevuta di ritorno per avere
    la prova di aver contestato il difetto entro i termini di legge
  • Il venditore può
    proporre soluzioni alternative (cioè quelle previste dalla legge), ma la
    decisione finale spetta a te
  • Se non riesci a far
    valere i tuoi diritti chiedi aiuto alla sede Adiconsum più vicina per
    tentare una conciliazione in sede extragiudiziale.

 

La
garanzia del produttore/costruttore o commerciale

È la garanzia rilasciata dalla casa costruttrice,
che ne stabilisce anche la durata.

 

Cosa
fare se garanzia legale o garanzia commerciale o tutte due sono scadute

Nel caso della garanzia legale scaduta, verifica se
sia rimasta in piedi quella del produttore e verifica se il difetto riscontrato
rientri tra quelli coperti. Nel caso siano scadute tutte e due, o se il difetto
non rientra tra quelli ricompresi, tenta una composizione bonaria, chiedendo
l’aiuto della sede Adiconsum
più vicina.

 

 

P.S.: Per conoscere come funziona la garanzia
facoltativa (estensione di garanzia), vai al nostro ARTICOLO


CAOS BANCHE: ADICONSUM NE PARLA A TGCOM24

3 Ottobre 2016

Se te lo sei perso, rivedi il nostro intervento nello spazio “Dentro i fatti” di TgCom24 sugli indennizzi forfettari ai risparmiatori delle 4 banche

https://youtu.be/dhQTwv_-bt4


AFLATOSSINE NEI MANGIMI? E ADICONSUM SI COSTITUISCE PARTE CIVILE

2 Ottobre 2016

Oltre 100 gli indagati, tutti titolari di
allevamenti e di due caseifici per la maggior parte nella zona di Brescia, ma
non solo, nella maxi inchiesta sul latte contaminato alle aflatossine, di cui
si sono già disputate le prime due udienze. In tutto fino al 7 febbraio 2017 ce
ne saranno altre nove.

L’articolo del codice penale a cui devono
rispondere gli indagati è l’articolo 440: “adulterazione o contraffazione di
sostanze alimentari”. La pena  va dai 3
ai 10 anni.

Partiamo dal principio. Innanzitutto che cosa sono
le aflatossine e perché sono pericolose.

 

Le
aflatossine

Sono sempre segnalate nei Rapporti annuali
sull’attività del RASFF il sistema di allerta rapido messo in campo tra i Paesi
membri dell’Unione europea per provvedere al ritiro, al richiamo o al sequestro
di prodotti rischiosi per la salute, segno che non sono proprio benefiche.

Le aflatossine sono prodotti dal metabolismo
secondario di alcuni ceppi fungini (Aspergillus) che si sviluppano su cereali,
in particolare mais, su semi, quali le arachidi, ma anche su spezie, granaglie, frutta secca ed
essiccata.

In tutto son o state isolati 17 tipi di aflatossine,
ma quelle considerate più tossiche sono 5: 
le aflatossine B1, B2, G1, G2 e l’aflatossina M1, che è un derivato del  metabolismo dell’aflatossina B1 da parte di
animali alimentati con mangimi contaminati con aflatossina B1.

 

La serie B è quella più tossica. In particolare
l’aflatossina B1 è stata inserita dall’Agenzia internazionale per la ricerca
sul cancro nel Gruppo 1 dove rientrano gli agenti cancerogeni per l’uomo.

 

Il fatto

Il latte alle aflatossine è partito da un allevatore
di Leno che di fronte ad un latte così contaminato invece di distruggerlo come
prevede la normativa lo ha diluito abbassando quindi in un certo qual modo la
presenza di aflatossina e lo ha rivenduto a un caseificio sul quale tra l’altro
già pende un’indagine per frode in commercio. Il lavoro dei NAS dei Carabinieri
ha fatto emergere la vicenda che alla fine ha coinvolto più di 100 persone.

 

Adiconsum di
costituisce parte civile nel procedimento penale

 

A questo punto, Adiconsum, ed in particolare la nostra
sede di Brescia, ha presentato domanda per costituirsi parte civile. Domanda
che il giudice ha accolto.

TERMOVALVOLE, I CONDOMINI SI DEVONO METTERE IN REGOLA

1 Ottobre 2016

Il 31 dicembre scade il periodo per installare i dispositivi che regolano
la temperatura dei caloriferi e consentono di risparmiare fino al 20% in
bolletta.

Tutti i condomini dotati di riscaldamento
centralizzato in Italia si dovranno dotare di
valvole termostatiche e contabilizzatori sui caloriferi. Pena una sanzione, da
500 a 2.500 euro.

Lo ha reso obbligatorio il  decreto legge 102 del
2014 in attuazione della direttiva europea 2012/27/UE sull’efficienza energetica, che avvicinerà il nostro paese agli
auspici del protocollo di Kyoto.

L’obiettivo, infatti, è di abbattere i consumi per il riscaldamento di casa. Le termovalvole regolano automaticamente lo “spegnimento” del termosifone, quando questo ha raggiunto una temepratura desiderata, da 0 a 5, e permette, attraverso un sistema di contabilizzazione applicato al calorifero, di calcolare esattamente i consumi.

Ma se da un lato ci sarà un sicuro risparmio in bolletta, dall’altro bisognerà tenere conto che ci saranno dei nuovi costi: per l’intervento che può andare dai 120 ai 140 euro per termosifone, e anche perché potrà essere necessario affidare ad un tecnico la lettura costante per calcolare i consumi, dai gradi alle calorie consumate.

SCATOLA NERA, L’IVASS STABILIRÀ GLI SCONTI PER AUTOMOBILISTI VIRTUOSI

1 Ottobre 2016

Un emendamento al Ddl Concorrenza stabilisce notevoli sconti per chi decide di
installare sulla propria auto la scatola
nera, e prevede importanti bonus per gli automobilisti virtuosi che
abitano in quelle zone dove l’Rc
auto è molto elevata (prevalentemente il Sud e le grandi
metropoli).

 

Sarà
l’Ivass a stabilire, con un proprio specifico regolamento, come comportarsi su
sconti, modalità e metodi di calcolo dello sconto stesso, in base alla
frequenza dei sinistri nelle zone ad alto rischio ed ai costi medi.Tutto questo, entro al massimo 120 giorni
dall’entrata in vigore del Ddl Concorrenza.  

Tali misure hanno un doppio obiettivo: ridurre le frodi assicurative da
parte degli automobilisti, ed ovviamente premiare i clienti virtuosi che non si
rendono colpevoli di sinistri. Nonostante ciò però c’è ancora una notevole
discrepanza tra il resto d’Europa e l’Italia, dove le polizze assicurative
continuano ad essere molto alte rispetto alla media europea.

Secondo la
Relazione annuale 2015 stilata dall’Ivass c’è stata una leggera riduzione
dei premi
RC auto del
7,5%, e la forbice tra Italia e Spagna, Germania e Francia si è ridotta dai 234
euro del 2011 ai 150 euro del 2015. Evidentemente ancora troppo poco per
mettersi in linea con gli standard degli altri Paesi europei

Adiconsum è membro di:

  • CNCU
  • Consumer's Forum
  • Beuc

Adiconsum è socio di:

  • Forum Terzo Settore
  • ASVIS
  • Motus-E
  • E-Mob
  • Coordinamento Free
  • PCN Italia
  • Osservatorio Imprese e Consumatori (OIC)
  • Forum Unirec
  • PEFC Italia
  • Forum per la Finanza Sostenibile Ente del Terzo Settore

Adiconsum è aderente e/o collabora con:

  • NEXT
  • Alleanza contro la povertà
  • Equalitas
  • Valoritalia
  • AIDR
  • Fondazione per la sostenibilità digitale
  • Anta Italia
  • Ambiente e Società
  • Forum Ania Consumatori
  • CIG
  • SACERT
  • Italy 4 clime

Sede nazionale
Via Giovanni Maria Lancisi, 25
00161 Roma

Sede uffici nazionali
Via Giovanni Maria Lancisi, 25
00161 Roma
assistenza.consumatori@adiconsum.it
Tel: 06 4417021


NOTA: la sede Nazionale non è aperta al pubblico

Top