ASSEGNI E MAXI MULTA (3.000-50.000 EURO): ORA TOCCA AL GOVERNO RIMEDIARE

28 Febbraio 2018

Sei anche tu tra coloro che non avendo riportato
sull’assegno la dicitura “NON TRASFERIBILE”, perché magari hai utilizzato un
blocchetto degli assegni vecchio si è visto comminare una maxi sanzione? Per te
ci sono delle importanti novità in vista, anche se è ancora presto per cantare
vittoria.

 

La Commissione Finanze della Camera ha, infatti,
approvato una proposta correttiva, presentata dall’on. Boccadutri, volta a
ridurre la maximulta. Affinché però questa riduzione diventi realtà, è
necessario che intervenga il Governo con un decreto che renda la sanzione
proporzionale all’entità della violazione commessa. Il problema è che questo
Governo è a fine legislatura e non si sa se riuscirà ad emanare il nuovo
provvedimento.

 

 

Riportiamo per completezza di informazione, un
breve vademecum dell’Abi-Associazione bancaria italiana, su come compilare
correttamente un assegno e non incorrere così in sanzioni. Secondo disposizioni
di legge, infatti, gli assegni bancari, circolari o postali di importi pari o
superiori a 1.000 euro devono riportare i seguenti elementi:

·     
data

·     
luogo di
emissione

·     
importo

·     
firma

·     
nome del
beneficiario

·     
la scritta
“non trasferibile”.

 

L’importanza
della clausola “non trasferibile”

·     
Se l’assegno
non contiene tale dicitura, ricordati di apporla per importi pari o superiori a
1.000 euro

·     
In caso di
mancata indicazione della clausola “non trasferibile”, vai incontro ad una
sanzione da 3.000 a 50.000 euro oppure ad un’oblazione che va dai 6.000 ai
16.600 euro.

 

Assegni
in forma libera

Se vuoi utilizzare un assegno senza la dicitura “non
trasferibile” per importi inferiori a 1.000 euro devi farne richiesta alla tua
banca e pagare un’imposta di bollo  di
1,50 euro, che poi la banca pagherà all’Erario.

TRENI IN TILT: ADICONSUM PRONTA AD ASSISTERE UTENTI COINVOLTI NEI DISSERVIZI

27 Febbraio 2018

Continuano, per il terzo giorno consecutivo, i
disagi sui treni. Quelli che prima potevano essere imputati all’evento eccezionale
della neve, ora non lo sono più e su ammissione della stessa Trenitalia e Italo,
i forti disservizi si sono verificati per l’inadeguatezza della rete
ferroviaria. I ritardi e le cancellazioni si sono allargate a macchia d’olio e
riguardano sia i treni nazionali che quelli interregionali e regionali.

 

Per i disagi subiti nelle giornate del 26 e
27,  e SOLO PER I TRENI A LUNGA
PERCORRENZA, sia Trenitalia che Italo hanno fatto sapere che

Provvederanno:

·     
al rimborso
integrale del biglietto per chi ha rinunciato al viaggio

·     
al rimborso
integrale del biglietto per chi ha viaggiato ed ha subito ritardi superiori a 3
ore (invece del 50% come previsto dal Regolamento europeo 1371/2007, recepito
col D. lgs. 70/2014).

 

 

In breve
ricordiamo le norme per il diritto al rimborso del biglietto in caso di ritardo
dei treni “Frecce” e dei treni regionali

 

1.  
Indennizzo per ritardi treni “Frecce”
(Frecciarossa, Frecciabianca, Frecciargento)

Dipende dall’ammontare del ritardo.

·      Compreso tra i 30 e i 59 minuti:

Ø  si tratta di un bonus, non in
denaro, del valore del 25% del prezzo del biglietto di viaggio da utilizzare in
seguito. Bonus non cumulabile con altri indennizzi.

Quando e come richiederlo

Ø  dopo 3 gg dal viaggio e fino ai 12
mesi successivi

Ø  a qualsiasi biglietteria
Trenitalia o all’Agenzia di viaggio che ha emesso il biglietto

Ø  in caso di ticketless (biglietto
acquistato online o via telefono) va richiesto a: “richiedi indennizzo” del
sito trenitalia.com, al Call center. Scarica dal sito e compila l’apposito modulo.

·      Superiore a 59 minuti:

Ø  Se il ritardo è compreso tra 60 e 110 minuti, l’indennizzo è pari
al 25% del prezzo del biglietto

Ø  Se il ritardo è di almeno 120 minuti, l’indennizzo è pari al 50% del prezzo del biglietto

Puoi scegliere di:

Ø  utilizzare il rimborso come bonus
per acquistare, entro 12 mesi, un altro biglietto

Ø  riavere i soldi in contanti (solo
se hai pagato il biglietto in contanti)

Ø  riavere i soldi con accredito
(solo se hai pagato il biglietto con carta di credito).

 Quando e
come richiederlo

Valgono le stesse regole del
ritardo compreso entro i 59 minuti.

2.  
Indennizzo per ritardi treni
regionali

Quando e come richiederlo

Ø  Devi richiederlo entro e non oltre
1 anno dal giorno del ritardo

Ø  Scarica il modulo dal sito web o
chiedilo alle biglietterie, compilalo e invialo via posta (A.R.) alla Direzione
regionale/provinciale di Trenitalia di destinazione del viaggio, allegando il
biglietto timbrato all’andata e al ritorno o la stampa pdf del biglietto
elettronico.

 

IMPORTANTE: Vi ricordiamo
che per ottenere assistenza per i rimborsi o per altre criticità sopravvenute
durante il viaggio, potete rivolgerVi alle sedi territoriali Adiconsume, SOLO DOPO
AVER PRESENTATO RECLAMO A TRENITALIA E NON AVER RICEVUTO ALCUNA RISPOSTA O
AVERNE RICEVUTA UNA NON SODDISFACENTE, potete anche  attivare la Conciliazione, ossia la procedura
concordata con alcune associazioni consumatori (tra cui Adiconsum) per
risolvere in maniera extragiudiziale, il contenzioso in essere.

 

ATTENZIONE: Ricordiamo
che la compagnia ferroviaria ITALO non ha avviato la procedura della
conciliazione paritetica con le Associazioni Consumatori. Pertanto, in caso di
treni cancellati o in ritardo appartenenti a questo vettore, per le richieste
di rimborso dovrete contattare Pronto Italo al n° 060708 e rivolgervi sempre
alle nostre sedi.

 

Ricordiamo inoltre che il Regolamento europeo prevede che ogni
società ferroviaria deve garantire la gestione dei reclami dando una risposta
motivata entro un mese e, in casi giustificati, entro un massimo di 3 mesi. 8
Per i reclami che riguardano il viaggio, relativi a ritardo o soppressione del
treno fino all’eventuale contestazione del danno soggettivo, occorre inviare
raccomandata A/R al più presto, perché il diritto di avanzare un reclamo si
prescrive in un anno a decorrere dalla data di scadenza della validità del
biglietto (o abbonamento).

ADEMPIMENTI TRIBUTARI: NESSUNA SANZIONE SE IL RITARDO È DOVUTO ALLA NEVE

26 Febbraio 2018

Non sei riuscito a pagare l’Iva o un altro tributo
per le avverse condizioni meteo? Tranquillo, non ti verrà applicata alcuna
sanzione se pagherai in ritardo!

 

L’eccezionalità dei recenti eventi metereologici, che
ha visto precipitazioni nevose addirittura nella Capitale e al centro-su, ha,
infatti, indotto l’Agenzia delle Entrate a decidere di disapplicare le sanzioni
previste nei casi di ritardo nell’effettuazione degli adempimenti tributari.

 

Pertanto, a chi provvederà in ritardo non verrà
applicata alcuna sanzione.

 

IMPORTANTE: Il comunicato diffuso dall’Agenzia, non
specifica per quanti giorni di ritardo non verranno applicate le sanzioni e non
specifica quali siano gli adempimenti interessati.

VOLI CANCELLATI/RITARDATI PER NEVE: QUALI DIRITTI PER I PASSEGGERI

25 Febbraio 2018

Il maltempo che sta imperversando sul nostro Paese
sta facendo riscontrare una serie di disagi nel trasporto aereo, causando
ritardi e cancellazioni dei voli.

Ricordiamo che le condizioni
meteo avverse rappresentano “causa di forza maggiore” e che i diritti
riconosciuti ai passeggeri aerei in tali circostanze consistono nella:

·     
riprotezione su altro
volo o rimborso del biglietto se il volo proposto non è in linea con i propri
programmi di viaggio

·     
assistenza (pasti e bevande, di una camera in albergo in caso
di pernottamento, trasferimenti da e per l’aeroporto, 2 chiamate
telefoniche/messaggi via telex, fax, e-mail) in attesa del volo di
riprotezione.

IMPORTANTE: Ricordiamo che in presenza
di cause di forza maggiore, come nel caso delle condizioni meteo avverse, NON
SI HA DIRITTO ALLA COMPENSAZIONE PECUNIARIA.

 

IMPORTANTE:

In caso di cancellazione o di ritardi
di voli effettuati da compagnie aeree italiane, gli iscritti ad Adiconsum
possono contattare il Call Center al Numero
Verde 800 89 41 91
o le nostre sedi
territoriali

In caso di cancellazione o di ritardi
di voli effettuati da compagnie aeree che hanno sede in un Paese europeo
diverso dall’Italia, i consumatori possono rivolgersi per la necessaria
assistenza al

Centro Europeo
Consumatori Italia

Tel. 06 44238090

e-mail: info@ecc-netitalia.it

BOLLETTE LUCE/ONERI NON RICOSSI: INUTILI RICORSI A PROCURA. ARERA CI CONVOCHI

22 Febbraio 2018

In questi giorni si stanno susseguendo fake news, come
quella dei 35 euro che dovremmo pagare in più sulla bolletta, o iniziative del
tutto inutili, come l’invio di raccomandate alla Procura della Repubblica
perché intervenga per dirimere la questione del pagamento degli oneri non
riscossi.

 

Adiconsum
vuole fare chiarezza sulla vicenda, segnalando:

·     
che non è la
Procura né il Tar che possono risolvere la delicata vicenda degli oneri non
riscossi, a causa della morosità dei “furbetti” del turismo elettrico, di
coloro cioè che cambiano continuamente gestore per non pagare quanto dovuto,
facendo fallire le agenzie di vendita che devono versare gli oneri di sistema alle aziende distributrici di energia;

·     
che serve un
intervento legislativo, come quello che ha portato alla messa al bando della
fatturazione  a 28 gg. delle bollette
telefoniche e delle paytv, dopo un confronto, questo sì necessario, tra le
Associazioni Consumatori e l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e
Ambiente, alla quale abbiamo chiesto da subito un incontro (v. notizia)
per conoscere entità economica e numerica, attuale e futura, degli oneri non
riscossi e per definirei correttivi da
mettere in campo per evitare che a pagare siano sempre i consumatori finali e
onesti;

·     
che, per evitare il ripetersi di queste situazioni, occorre definire
con ARERA dei “blocchi” per arginare i “furbetti” del turismo elettrico,
colpevoli del fallimento delle agenzie di vendita, mettendo in atto i necessari
“distinguo” con i “poveri energetici” (fuel poverty), la cui morosità è,
invece, dovuta ad effettivi condizioni di indigenza e per i quali occorre prevedere
un Fondo sociale.

 

IMPORTANTE: Alla
luce di quanto sopra evidenziato, Adiconsum ritiene del tutto inutile l’invio
di raccomandate, come da più parti consigliato, in quanto ciò produrrebbe solo una
spesa in più per i consumatori, visto che il suo costo è di 5 euro, mentre l’aggravio
in bolletta, secondo quanto dichiarato dall’ARERA, dovrebbe essere di 2 euro.

FAKE NEWS: ORA PUOI SEGNALARLE AL “RED BUTTON”

21 Febbraio 2018

Coprono qualsiasi argomento e rischiano di causare
problemi anche ai lettori più attenti. Parliamo delle fake news diffuse nel
web, una vera e propria minaccia che possono avere conseguenze molto serie sui
consumatori.

 

A diffondere le bufale non sono solo semplici
troll, ma anche speculatori interessati a seminare il panico per trarne
profitto sfruttando le reazioni istintive delle persone.

 

L’unico modo per contrastare il crescente dilagare
delle fake news è quello di ottenere la collaborazione degli utenti che ogni
giorno navigano tra siti e social network: per questa ragione, la Polizia
postale ha istituito un nuovo servizio di segnalazione all’interno del proprio
sito, battezzato “Red Button”.

 

Bastano pochi click per indicare notizie sospette.
A questo punto entra in azione un team di esperti del Centro nazionale
anticrimine informatico per la protezione dei dati che, attraverso software e
tecniche all’avanguardia, verifica la veridicità dell’informazione.

 

Se la notizia è fake, la Polizia postale contatta
immediatamente il gestore della piattaforma per far oscurare la notizia e
diffondere la smentita ufficiale attraverso il sito web e altri possibili
canali di diffusione.

 

Segnalare una fake news direttamente alla Polizia
postale pubblica permetterà a tutti i cittadini di ricevere le informazioni
necessarie per una navigazione più consapevole e di chiarire gli eventuali
dubbi sulla procedura di rimozione delle fake news dai social.

 

Consiglio
di Adiconsum
: Verifica sempre le
notizie che trovi sul web affidandoti a fonti ufficiali e attendibili.

BOLLETTE LUCE/ONERI NON RICOSSI: ADICONSUM CHIEDE INCONTRO URGENTE AD ARERA

21 Febbraio 2018

È allarme tra i cittadini-consumatori che pagano
regolarmente la bolletta della luce dopo che sia la Delibera 50/2018 dell’ARERA
(Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) che le sentenze della
giustizia amministrativa hanno indicato come soggetti tenuti al pagamento degli
oneri non riscossi dalle aziende venditrici di energia proprio i consumatori
che invece pagano regolarmente. Oltre al danno, quindi, anche la beffa.

 

Rendiamo noto ai consumatori che, a seguito di
questa incresciosa e delicata vicenda che metterebbe in difficoltà migliaia di
famiglie, Adiconsum ha inviato una lettera all’ARERA, chiedendo un incontro
urgente per valutare insieme importi e numeri e correttivi da definire per
evitare che a pagare siano sempre i consumatori onesti.

 

L’Autorità, nel frattempo, ci ha confermato la
ricezione della nostra richiesta, che ci auguriamo venga evasa il prima
possibile.

 

 

Adiconsum lancia
l’hashtag:

 

#bollettaNOneri

 

Inseriscila nei tuoi tweet e nei tuoi
post facebook

Lettera Adiconsum ad ARERA

VADEMECUM ABI SU CONTANTI, ASSEGNI, CONTI E LIBRETTI DI RISPARMIO O DEPOSITO

19 Febbraio 2018

Pubblichiamo Vademecum e comunicato stampa elaborato dall’Associazione bancaria (ABI) sull’usoi di contanti, assegni, conti correnti e libretti di risparmio o deposito

Scarica il PDF




CANONE TV: PIÙ OVER 75ENNI POTRANNO CHIEDERE L’ESENZIONE

18 Febbraio 2018

Novità per gli
ultra75enni. Il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e il Ministro dello
Sviluppo Economico, Carlo Calenda, hanno, infatti, firmato un decreto che
consente ad un maggior numero di over75enni di essere esentati dal pagamento
del canone.

 

In che modo?

È stato ampliato il
criterio del reddito annuo familiare: mentre prima non doveva superare i 6,713 euro, ora non deve superare gli 8.000 euro.

 

Non ci è ancora dato
sapere se le modalità di richiesta dell’esenzione sono rimasti gli stessi e
cioè presentazione della domanda con consegna della Dichiarazione sostitutiva
(DSU) presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate oppure con raccomandata,
senza busta, all’indirizzo:

Agenzia delle Entrate – Ufficio
Torino 1 Sat – Sportello abbonamenti tv – Casella Postale 22, 10121 Torino,
accompagnata da una copia del documento d’identità valido.

 

Non appena ne sapremo di
più, vi informeremo.

  • INFO CONSUMATORI
  • NEWS
  • 22 FEBBRAIO: ULTIMO GIORNO PER ISCRIVERSI A MASTER IN “STRATEGY ENERGY MANAGEMENT SYSTEM”

22 FEBBRAIO: ULTIMO GIORNO PER ISCRIVERSI A MASTER IN “STRATEGY ENERGY MANAGEMENT SYSTEM”

18 Febbraio 2018

Ricordiamo che il 22 febbraio è l’ultimo giorno per potersi iscrivere al Master Universitario di
1° livello in Strategy Energy Management System – (SEMS), presso il
Dipartimento di Ingegneria Astronautica Elettrica ed Energetica dell’Università
“La Sapienza” di Roma. 


Chi può
accedere

I laureati, senza limiti di età e di cittadinanza,
in possesso dei titoli universitari dei seguenti corsi di laurea:

·     
Ingegneria
civile e ambientale

·     
Ingegneria
dell’informazione

·     
Ingegneria
industriale

·     
Scienze e
tecnologie agrarie e forestali

·     
Scienze e
tecnologie chimiche

·     
Scienze e
tecnologie fisiche

·     
Scienze e
tecnologie informatiche

·     
Scienze e
tecnologie per l’ambiente e la natura

·     
Scienze
matematiche

·     
Scienze
dell’economia e della gestione delle aziende

·     
Biotecnologie

·     
Scienze
dell’architettura

·     
Scienze dei
beni culturali

·     
Scienze
politiche e delle relazioni internazionali

·     
Scienze
giuridiche

·     
Scienze
sociali per la cooperazione, lo sviluppo e la pace

·     
Scienze
statistiche

·     
Scienze della
difesa e della sicurezza

 

Termini di iscrizione al Master

·     
Le iscrizioni
sono aperte fino a Giovedì 22 febbraio
2018.

 

Proroga
del pagamento della I rata

·     
Entro il 9
marzo 2018.

 

Inizio
lezioni

·     
Il 28 febbraio
2018.

 

 

Tutte le info sul bando sono disponibili al
seguente link:

 

https://www.uniroma1.it/sites/default/files/29031_2.pdf

 

Per maggiori info:

 

https://www.uniroma1.it/it/offerta-formativa/master/2018/strategies-energy-management-systems-sems

 

Il Master, alla sua seconda edizione, è diretto dal
prof. Livio De Santoli ed è dotato di una consulta scientifica, alla quale
partecipa anche Adiconsum, oltre a Acquirente unico, Enel, Enea, Sogin, RSE,
Linea Group Holding e Flaei Cisl.

 

L’attività di stage prevede periodi di pratica
formativa presso aziende e strutture qualificate.

 

Info anche al n° di tel. 06 4991 9172

e-mail: mastersems@uniroma1.it


ANTITRUST METTE TRENITALIA SU BINARIO TRASPARENZA: PIÙ SCELTA DI TRENI

15 Febbraio 2018

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha
fatto valere i diritti dei viaggiatori sul tema delle discriminazioni che
coinvolgono il motore di ricerca interno al sistema di prenotazione treni.

 

Nello specifico, l’Antitrust è intervenuta nei confronti
delle violazioni perpetrate da Trenitalia attraverso i suoi sistemi telematici
a danno dei consumatori.

 

I viaggiatori non erano, infatti, messi in condizione di
visualizzare tutte le possibili alternative per compiere il proprio tragitto
ferroviario; i treni regionali (presumibilmente i più economici), in
particolare, venivano omessi in favore di altri, nonostante l’indice di ricerca
mostrasse chiaramente la dicitura “tutti i treni” (nel corso del procedimento
istruttorio tale sezione era stata rinominata, attraverso un escamotage,
“principali soluzioni”) .

 

L’intervento dell’AGCM ha sortito il suo effetto, con un
conseguente passo indietro da parte del vettore che ha deciso di attuare
pratiche commerciali più trasparenti all’interno del proprio sistema di
prenotazione.

 

I vantaggi per i consumatori

A
dimostrazione del fatto che far valere i propri diritti porta benefici agli
utenti, pochi giorni dopo la definitiva adozione delle modifiche, il sistema
offre ora il 30% in più di possibili soluzioni di viaggio. Tutti i treni sono
compresi, nessuno resta escluso.

Questo si
traduce in maggiori opportunità per il consumatore in fatto di scelta di orari
e di possibilità di risparmio.

BOLLETTE TELEFONICHE DA 28 GG A 1 MESE CON AUMENTI. AGCM E GDF INDAGANO…

15 Febbraio 2018

Ai sensi della Legge 172/2017 per i
servizi di comunicazione elettronica e reti televisive, dal 25/03 i servizi e
le eventuali promozioni attive sul tuo numero subiranno una modifica delle
condizioni contrattuali e si rinnoveranno mensilmente anziché ogni 4 settimane.
La tua spesa complessiva annuale non cambia. Il numero dei rinnovi mensili
della tua offerta si riduce da 13 a 12 e di conseguenza l’importo di ciascun
rinnovo aumenterà dell’8,6%. Per conoscere i dettagli delle modifiche, le tue
offerte attive, informazioni sul recesso o passaggio ad altro operatore senza
penali entro i prossimi 30 giorni, chiama il

 

Questo è solo uno dei
tanti messaggi arrivati sui cellulari di migliaia di consumatori, non appena è
entrata in vigore la legge 172/2017 che ha obbligato gli operatori telefonici a
ritornare alla fatturazione mensile (e multipli) della bolletta del telefono
fisso e mobile.

 

Ma, c’è un però.
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) ha, infatti,
deliberato l’avvio di un’istruttoria nei confronti di tutti gli operatori (TIM,
Vodafone, Fastweb, Wind Tre) e dell’associazione di categoria Asstel,
ipotizzando la violazione dell’art. 101 del TFUE (Trattato di funzionamento
dell’Unione europea) sugli accordi anticoncorrenziali.

 

In pratica, l’Agcm
sospetta l’esistenza di un accordo (“cartello”) posto in essere tra i vari operatori
a scapito dei consumatori. Essi, infatti, sembrano aver adottato identiche
modalità di attuazione per il ritorno alla fatturazione mensile, comunicando in
quella circostanza agli utenti anche l’aumento del canone mensile. Così facendo
hanno preservato l’aumento dei prezzi delle tariffe, ma, contemporaneamente, hanno
ridotto la possibilità per i consumatori di confrontare tra di loro le varie
offerte ed esercitare pienamente il diritto di recesso. Per questo l’Agcm ha
svolto delle ispezioni nelle sedi degli operatori e di Asstel con l’ausilio
della Guardia di Finanza.

 

Adiconsum ribadisce
la richiesta della modifica urgente dell’art. 70 del Codice delle Comunicazioni
elettroniche che permette agli operatori la variazione unilaterale delle
condizioni contrattuali, concedendo agli utenti solo la possibilità di
esercitare il diritto di recesso, che, però, può ben poco nel caso di eventuali
intese siglate tra gli operatori stessi.

 

IMPORTANTE: Vi
ricordiamo che, in caso di problemi col vostro operatore telefonico, potete
segnalarlo sia sulla nostra pagina facebook dedicata Come
ci succhiano i soldi dal telefonino
sia alle nostre sedi territoriali
(indirizzi e numeri li trovate qui).

BOLLETTE LUCE E ONERI NON RISCOSSI: PERCHÉ A PAGARE SONO SEMPRE GLI ONESTI?

14 Febbraio 2018

Siamo alle solite. Come sempre succede in questo
Paese, quando c’è un problema e ci sono aziende che non rientrano dei propri
profitti, si attinge sempre dalle tasche dei consumatori onesti. Ci riferiamo
al caso degli oneri generali di sistema non riscossi che la Delibera 50/2018
emanata dall’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, pone
in capo ai consumatori finali paganti. La Delibera afferma che il mancato
pagamento degli oneri di sistema da parte degli utenti morosi verrà pagato da
tutti gli altri consumatori.

 

La Delibera scaturisce da una serie di pronunce
della giustizia amministrativa che ha accolto i ricorsi presentati dalle
aziende venditrici di energia elettrica, alle quali le imprese distributrici
chiedevano il pagamento degli oneri di sistema, previsti per legge. La
giustizia amministrativa sostiene, infatti, che il pagamento di tali oneri
spettino esclusivamente ai consumatori finali (e non alle aziende venditrici).

IMPORTANTE

Adiconsum è nettamente contraria a tale richiesta.
Un conto sono, infatti, quei consumatori che fanno i furbetti e che cambiano
continuamente azienda elettrica (c.d. “turismo elettrico”), un altro sono
quegli utenti che si trovano in condizioni di povertà energetica (fuel poverty). Ecco perché come
Adiconsum abbiamo chiesto un incontro urgente con l’Autorità ARERA per conoscere
l’entità economica e numerica, attuale e futura, degli utenti morosi e quali
correttivi mettere in campo per evitare che a pagare siano sempre i consumatori
finali e onesti.

BOLLETTE 28 GG: UNA VITTORIA A METÀ

12 Febbraio 2018

Novità in tema di bollette 28 giorni rispetto alla notizia
pubblicata lo scorso 9 febbraio sul nostro sito.

 

È, infatti, arrivata la pronuncia tanto attesa del
Tar del Lazio sul ricorso presentato da Asstel (Associazione di categoria delle
imprese di telecomunicazione fissa e mobile) e dalle società telefoniche Tim,
Vodafone, WindTre, Fastweb, Eolo. Il nodo del contendere: la delibera 121/2017
dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni elettroniche che intimava
alle compagnie di telefonia fissa di ritornare alla fatturazione con cadenza
mensile invece che ogni 28 giorni, portatrice quest’ultima di aumenti
significativi per i consumatori. Gli operatori asserivano invece di aver
adempiuto all’obbligo di trasparenza verso gli utenti e di aver osservato
quanto disposto dall’art. 70 del Codice delle Comunicazioni elettroniche.

 

Il Tar Lazio ha invece riconosciuto le ragioni
della Delibera 121/2017 dell’Autorità, confermando anche le sanzioni elevate da
quest’ultima nei confronti delle aziende telefoniche.

 

Nel titolo di questa notizia diciamo che per i
consumatori si tratta di una vittoria a metà e questo perché, il Tar con
un’ordinanza distinta ha sospeso in via cautelare, fino al prossimo 31 ottobre
2018, il meccanismo del rimborso ai consumatori per quanto pagato in più da
giugno 2017.

 

Al momento, sgombriamo quindi il campo da facili
illusioni, se mai qualcuno se le fosse fatte: nessun rimborso da inserire nella
prima bolletta a cadenza mensile.

INFISSI NUOVI? SCOPRI QUAL È LA NUOVA DETRAZIONE FISCALE

11 Febbraio 2018

Hai intenzione di cambiare gli infissi? Se la tua
spesa non supera i 60.000 euro puoi chiedere di portarla in detrazione sulla
dichiarazione dei redditi, anche se dal 1° gennaio 2018 c’è una novità.

 

Gli interventi, infatti, di sostituzione degli
infissi rientrano nel c.d. ecobonus, sono cioè interventi che consentono di
ottenere un risparmio energetico. Ebbene a differenza degli altri anni, la legge
di Bilancio 2018 ha stabilito una riduzione della percentuale di riduzione
passata dal 65% al 50%.

 

Pertanto, se la spesa per l’acquisto degli infissi
è stata fatta nel 2017 e quindi la porterai in detrazione sul prossimo 730/2018
potrai ancora godere della detrazione del 65%; in caso contrario, cioè se hai
effettuato l’acquisto nel 2018, il prossimo anno potrai sì portare in
detrazione la spesa, sempre entro il limite di 60.000 euro, ma potrai
recuperare solo il 50% dei costi sostenuti.

 

BOLLETTE A 28 GG: FACCIAMO IL PUNTO

8 Febbraio 2018

Hanno tempo fino al 4 aprile 2018, gli operatori
della telefonia fissa e mobile e delle paytv per abbandonare la fatturazione a
28 giorni e ritornare alla fatturazione su base mensile o su multipli mensili,
pena il pagamento di un indennizzo forfettario di 50 euro ad ogni consumatore,
maggiorato di 1 euro per ogni giorno di ritardo.

 

Il ritorno alla fatturazione mensile sta
comportando, purtroppo, in molti casi, un aggravio di costi per i consumatori.
Infatti, gli operatori, non essendo riportata alcuna indicazione in merito
nella legge 172/2017, stanno ritornando sì alla fatturazione mensile, ma cambiando
le condizioni contrattuali ed in particolare il rapporto costi/servizi.

 

Il
diritto di recesso

L’unica arma in possesso dei consumatori contro un
eventuale peggioramento delle condizioni del proprio contratto con l’operatore
della telefonia o della paytv sta nell’esercitare il diritto di recesso.

Quanto
tempo abbiamo per esercitarlo? 1 mese di tempo dal ricevimento della variazione
comunicata dall’operatore.

 

Pertanto, il primo consiglio è quello di:

·     
verificare se
nel cambio d’offerta ne traiamo un vantaggio o uno svantaggio

·     
nel caso ne
discenda uno svantaggio, controllare la data di invio della comunicazione e
quindi analizzare le proposte degli altri operatori alla ricerca di un’offerta
che possa fare al caso nostro.

 

IMPORTANTE

Se il recesso viene fatto entro il termine di 1
mese, il passaggio ad altro operatore avverrà:

·     
senza il
pagamento di penali

·     
senza il
pagamento di costi di disattivazione

·     
senza la
restituzione di importi relativi a promozioni già godute.

 

 

I
rimborsi

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
(Agcom) ha anche intimato a Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb, di rimborsare ai
consumatori le somme ingiustamente pagate dal 23 giugno 2017, stornandole dalla
prima bolletta mensile. In merito a questi rimborsi, però, è tutto fermo. Le
compagnie telefoniche, infatti, sono in attesa della decisione del Tar del
Lazio che si dovrebbe pronunciare nei prossimi giorni sul ricorso da loro
presentato contro la fatturazione a 28 gg. Insomma, non ci resta che attendere.

Per info e assistenza, contatta le sedi territoriali Adiconsum


TRUFFATI A SEGUITO DI UN MONEY TRANSFER? WESTERN UNION PRONTA A RISARCIRLI

7 Febbraio 2018

Sei anche tu tra coloro che sono stati contattati
via mail da sedicenti parenti di cui non sospettavate neppure l’esistenza che
vi chiedevano somme di denaro in virtù di una presunto legame di sangue, salvo
poi appurare, una volta inviato il denaro, che si trattava di impostori oppure
da fantomatici procacciatori di un posto di lavoro salvo poi scoprire, una volta
versato il denaro, che si trattava di abili truffatori?

 

Se sei stato vittima di una di queste truffe, se
cioè hai trasferito denaro

tramite il circuito internazionale di money transfer “Western Union” c’è una
buona notizia per te!

 

La Western Union, infatti, su richiesta della Us Federal Trade Commission (l’Autorità
Garante dei consumatori degli Stati Uniti) e del Dipartimento di Giustizia
americano, che ha solo svolto il proprio ruolo di intermediario dando seguito
al mandato di trasferimento del denaro ricevuto dal cliente, ha accettato di
risarcire le persone truffate, mettendo a disposizione un fondo di 586 milioni
di dollari.

 

Condizioni
per essere risarciti

La Western Union prende in considerazione solo le
truffe perpetrate:

·     
dal 1° gennaio 2004 al 19 gennaio 2017

·     
di cui si
possa fornire prova dell’effettivo trasferimento di denaro.

 

La Western Union non pone alcun limite di
nazionalità. Pertanto la richiesta di risarcimento può essere inoltrata anche
dai consumatori italiani.

 

Modalità e
tempi per chiedere il risarcimento

·     
Compila il
modulo (form) online. Clicca qui

·     
Allega l’attestazione
dell’avvenuta transazione di denaro

·     
Invia il
Modulo entro Giovedì 31 maggio 2018.

CONSIGLIO
DI ADICONSUM

·     
Diffida sempre
di chi ti fa richieste di denaro, soprattutto se si tratta di persone che non
conosci. Diffida delle richieste di pagamento per l’acquisto/l’affitto/il
noleggio di beni o servizi o altro da effettuare tramite money transfer.

730/2018 E CERTIFICAZIONE UNICA: DATE E CONTENUTI DEI NUOVI MODELLI

6 Febbraio 2018

L’Agenzia delle Entrate ha approvato i nuovi
modelli 730/2018 e Certificazione Unica. Il nuovo anno ha portato alcune
sostanziali novità; ecco tutto quello che devi sapere prima di compilare.

 

Modello 730/2018

 

Scadenze: avremmo tempo fino al 23 luglio per inviare la
dichiarazione; questo termine riguarda sia chi ha compilato il modello in
autonomia sia chi si è avvalso dell’assistenza fiscale tramite Caf o
professionisti.

 

Detrazioni: Sono previste maggiori detrazioni per le spese
sostenute per via di interventi antisismici effettuati su parti comuni degli
edifici condominiali e interventi per ridurre la classe di rischio sismico.

Sarà possibile detrarre anche alcuni interventi di
riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali.

 

Aumenta
il limite per le spese d’istruzione:
Il
nuovo limite passa da 564 a 717 euro ed è valido per la frequenza di scuole per
l’infanzia, del primo ciclo d’istruzione e della scuola secondaria di secondo
grado.

 

Affitti
brevi:
Sarà necessario indicare
tutti i contratti di locazione di breve periodo (inferiori a 30 giorni) e
stipulati da persone fisiche al di fuori dell’esercizio delle attività
d’impresa.

Il reddito derivante da queste attività rientra
nella categoria di reddito fondiario per il proprietario dell’immobile e deve
essere inserito nel quadro B.

 

Nel caso del sublocatore o del comodatario il
reddito generato dalle locazioni brevi rientra nella categoria dei “redditi
diversi” e va pertanto indicata nel quadro D, al rigo D4, utilizzando il codice
“10”.

 

Welfare
aziendale e premi di risultato:
l’importo
dei premi di risultato nel settore privato passa da 2.000 a 3.000 euro

 

Certificazione Unica 2018

Il datore di
lavoro (sostituto d’imposta) dovrà consegnare la Certificazione ai propri
dipendenti entro il 3 aprile 2018.

BOLLO AUTO: TAR CONFERMA LA MULTA DI 3MLN ALL’ACI

6 Febbraio 2018

Ti sei mai accorto che quando pagavi il bollo attraverso
il sito web dell’Automobile Club d’Italia ti veniva caricata una commissione dell’1,2%
sull’importo complessivo da pagare o una commissione fissa di 20 centesimi se
effettuavi il pagamento presso una delegazione ACI?

 

Ebbene, questa prassi posta in essere
dall’Automobile Club dal lontano 2014, è stata riconosciuta nel 2016
dall’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato pratica commerciale
scorretta ai sensi del Codice del Consumo, il quale sancisce il diritto del
consumatore di scegliere qualsiasi mezzo di pagamento voglia adottare senza
alcun aggravio di spese. Per questa pratica, l’Autorità sanzionò l’ACI con una
multa di 3 milioni di euro. 

 

L’Automobile Club d’Italia impugnava il
provvedimento dell’Antitrust innanzi al Tar del Lazio, modificando parzialmente
tale prassi, applicando non più un sovrapprezzo dell’1,2% sul totale, ma una
quota fissa di 75 centesimi per i pagamenti online, tranne che ai soci ACI, continuando,
quindi, a violare l’art. 62 del Codice del Consumo, che stabilisce che le
commissioni non vanno applicate a nessuno, soci o non soci, e a nessun tipo di
pagamento.

 

Ebbene è di questi giorni la pronuncia del TAR del
Lazio che ha confermato la sanzione di 3 milioni di euro comminata
dall’Antitrust. La decisione del TAR è particolarmente rilevante, perché
conferma il diritto del consumatore a utilizzare qualsiasi mezzo di pagamento
senza subire discriminazioni di sovrapprezzo.

 

Consiglio
Adiconsum

Pertanto, non solo per
il pagamento del bollo auto, ma in generale, qualora effettuiate un pagamento con bancomat o carta di credito, verificate che non vi venga applicata alcuna
commissione!


COME COMPILARE CORRETTAMENTE UN ASSEGNO, SENZA INCORRERE IN ERRORI

5 Febbraio 2018

Secondo disposizioni di legge, gli assegni bancari,
circolari o postali di importi pari o superiori a 1.000 euro devono riportare i
seguenti elementi:

·     
data

·     
luogo di
emissione

·     
importo

·     
firma

·     
nome del
beneficiario

·     
la scritta
“non trasferibile”.

 

L’importanza
della clausola “non trasferibile”

·     
Se l’assegno
non contiene tale dicitura, ricordati di apporla per importi pari o superiori a
1.000 euro

·     
In caso di
mancata indicazione della clausola “non trasferibile”, vai incontro ad una sanzione
da 3.000 a 50.000 euro.

 

Assegni
in forma libera

·     
Se vuoi
utilizzare un assegno senza la dicitura “non trasferibile” per importi
inferiori a 1.000 euro devi farne richiesta alla tua banca e pagare un’imposta
di bollo  di 1,50 euro, che poi la banca
pagherà all’Erario.

PAGARE IN CONTANTI: SAI QUANDO LO PUOI FARE?

4 Febbraio 2018

Tutti sappiamo che per
effetto della Legge di Stabilità del 2016, non si possono pagare in contanti
importi superiori ai 3.000 euro, ma tanti sono i dubbi e i chiarimenti da parte
dei consumatori tanto che il Dipartimento del Tesoro del Ministero delle
Finanze ha pubblicato una serie di FAQ (frequently asked questions, ossia
domande e risposte) esplicativi, utili da sapere per non incorrere in comportamenti
errati.

 

Ecco le operazioni concesse in presenza di una:

 

Fattura unica per vendita di un bene

·     
È possibile
pagare ed accettare importi in contanti, purché inferiori a 3.000 euro, a
titolo di caparra.

Richiesta di somma superiore ai 3.000 euro

·     
In questo caso
è possibile pagare una parte in contanti, sempre per un importo inferiore ai
3.000 euro, ed una parte con assegno o altro strumento tracciabile.

Fattura commerciale superiore ai 3.000 euro

·     
In questi casi
è ammesso il pagamento con più assegni, ciascuno di importo inferiore ai 3.000
euro.

IMPORTANTE: La violazione della soglia dei contanti prevede una sanzione che va dai 3.000 ei 50.000 euro!

Prelevare o versare denaro contante
sul proprio conto corrente

Nessun
problema, invece, nel prelevare o versare in banca denaro contante sul proprio
conto corrente anche se superiore a 3.000 euro.

PENSIONI: SARANNO PAGATE IL 1° DI OGNI MESE, MA CON ALCUNE ECCEZIONI

1 Febbraio 2018

La legge di Bilancio 2018
prevede che le pensioni vengano accreditate il primo giorno del mese, ma non
sarà sempre così. La variabilità dipende da quando cadono alcune date e se la
pensione s ritira in banca o alla posta.

 

Ad esempio nei mesi di
settembre e dicembre 2018, si potrà ritirare l’assegno il 1° settembre e il 1°
dicembre 2018 se si ha il conto alla posta, il 3 settembre e il 3 dicembre 2018,
se si ha un conto bancario.

 

L’Inps fa sapere, inoltre,
che, sia che la pensione venga accreditata su conto postale o bancario, ad
aprile essa sarà disponibile per tutti dal giorno 3, a causa delle festività
pasquali.

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