Quella che stiamo per raccontare è una storia che fino ad oggi non era stato possibile raccontare. È la cronaca di un viaggio che sabato 7 e domenica 8 ottobre scorsi, Daniele Bonafede, che oltre ad essere appassionato e possessore di un’auto elettrica, è anche un iscritto ad Adiconsum, ha affrontato, di propria iniziativa, per dimostrare che è possibile abolire il motore a scoppio.
Il viaggio intrapreso, Milano-Roma e viceversa, è un viaggio che, prima di ottobre, era impossibile fare con un’auto elettrica. Daniele Bonafede, è stato, per questo motivo, definito il “Lindbergh dell’elettrico”, paragonando la sua impresa alla prima traversata in aereo sull’Atlantico.
Il viaggio ha testato la rete di ricarica superveloce che Enel sta realizzando in Italia grazie al progetto europeo denominato “EVA+”, che prevede l’installazione complessiva di 180 stazioni di ricarica, dimostrando il fatto che, se supportata da una valida rete di ricarica e dotata di accumulatori adeguati, l’auto elettrica non è più relegata ad essere solo una city car, ma diventa un’auto adatta a qualsiasi impiego.
Ecco i numeri dell’impresa:
· Distanza percorsa: 635 km
· Auto elettrica: di costo medio con batteria di accumulo di 30 kWh
· Velocità: 110-120 km/h
· Tempo impiegato: 12 ore da Milano a Roma e 10 ore e 20 minuti da Roma a Milano
· Ricarica veloce: 30 minuti
· Soste: 5 (Fidenza, Bologna, Barberino, Valdichiana e Magliano Sabina).
Con il viaggio Milano-Roma andata e ritorno, si è scelto di fare una prova al massimo delle attuali possibilità, consapevoli che, un viaggio così lungo non è ancora identico a quello con una macchina tradizionale. Infatti, il tempo di percorrenza per 635 Km (da casa a casa) è stato di poco meno di 12 ore (circa 4 ore in più di un’auto termica), anche se il ritorno – grazie all’esperienza dell’andata – è durato molto meno: 10 ore e venti minuti, con velocità attorno ai 110-120 kmh.
Durante il viaggio si sono fatte 5 soste; purtroppo, in una di queste, la colonnina era occupata da un’altra auto elettrica in ricarica e si è dovuto aspettare, perdendo più di un’ora.
Nonostante le auto elettriche in circolazione siano solo circa 10.000, già ora, la rete di ricarica si è dimostrata “sottoportata”.
È quindi necessario, ad avviso di Adiconsum, che Enel installi almeno 2 colonnine rapide multistandard per ogni sito, per prevenire eventuali avarie della singola colonnina e per dare la possibilità agli automobilisti di procedere alla ricarica, anche in presenza di altre auto elettriche, senza attendere troppo.
Come abbiamo più volte dichiarato, in Italia siamo molto in ritardo con la rete di ricarica, soprattutto veloce (le prime reti nazionali in Europa si sono viste nel 2010, quando sono usciti i primi veicoli, ma il grosso è stato realizzato fra il 2013 e il 2014), e occorre accelerare l’adeguamento delle infrastrutture per permettere lo sviluppo dei carburanti alternativi, come l’energia elettrica e come previsto dalla legge (D.lgs. 257/2016). La rete di ricarica deve essere progettata tenendo conto di tutte le colonnine già presenti sul territorio e dell’incremento che prestissimo ci sarà delle auto elettriche.
Adiconsum auspica che Enel installi nel minor tempo il maggior numero di colonnine veloci lungo i corridoi stradali e nei siti, ed aprendo anche un tavolo con gli stakeholder e le Associazioni consumatori, per un confronto costruttivo sulla nascente rete di ricarica (siti dove collocare le colonnine, loro numero e tipologia, prezzi delle ricariche, ecc.).
La mobilità sostenibile deve entrare a far parte della nostra vita quotidiana. La mobilità, già di per sé, è un diritto, al pari del diritto alla salute; ancora di più lo è quella sostenibile. Qualunque consumatore italiano ha necessità di respirare aria pulita e di utilizzare energia rinnovabile in tutte le attività che svolge.
IMPORTANTE: le immagini video del viaggio di Daniele Bonafede sono disponibili sulla nostra pagina facebook dedicata Consumatori di auto elettriche